Il paradosso del lavoro in Sicilia: tante agenzie, pochi occupati

Il paradosso del lavoro in Sicilia: tante agenzie, pochi occupati

Michele Giuliano

Il paradosso del lavoro in Sicilia: tante agenzie, pochi occupati

sabato 24 Giugno 2023

Nell’elenco della Regione 360 le sedi accreditate, riconducibili ad un totale di 260 enti diversi. Si allarga la rete di strutture ma la distanza tra domanda e offerta resta siderale

PALERMO – Tante, tantissime le agenzie di lavoro in Sicilia, eppure qualcosa non funziona, perché non si riesce a dare la giusta spinta per la ripresa della occupazione. Ad essere stato approvato l’aggiornamento, predisposto dal dipartimento regionale del Lavoro, dell’elenco unico dei soggetti autorizzati all’erogazione dei servizi per il lavoro in Sicilia.

Il nuovo elenco comprende 360 sedi accreditate, riconducibili ad un totale di 260 enti diversi. I soggetti pubblici e privati, nell’erogazione dei servizi per l’impiego per i quali sono stati autorizzati, dovranno ottemperare a tutte le prescrizioni e gli obblighi indicati nell’avviso relativo al nuovo sistema di accreditamento dei soggetti pubblici e privati per l’erogazione dei servizi per il lavoro in Sicilia.

Sarà adesso il Ciapi di Priolo Gargallo ad aggiornare la piattaforma informatica dedicata e la programmazione delle finestre temporali per la presentazione delle prossime istanze di accreditamento. Il calendario prevede quattro momenti nel corso dell’anno. Negli anni, i numeri dell’elenco sono sempre cresciuti: lo scorso anno erano 245, tra centri per l’impiego e privati, con 326 sedi; quello ancora prima erano 241.

Nella prima versione ci si fermava a 188 sportelli in tutto, gestiti da 150 enti, che hanno potuto accedere all’elenco dopo la riforma dei termini e delle modalità per l’accreditamento presso la Regione Siciliana; il numero è poi salito a 213, quindi a 219, in un trend che non ha fatto altro che crescere. Un sistema di reperimento della forza lavoro e dell’incontro domanda-offerta con grandi numeri ma dai risultati modesti. Una contraddizione, in una regione in cui la disoccupazione galoppa ed è una piaga sociale cronica riconosciuta. Dal punto di vista operativo, la rete di agenzie per il lavoro dovrebbe quindi essere parte attiva nella realizzazione e nel rafforzamento dei servizi per l’impiego a favore di chiunque stia cercando lavoro, in particolar modo delle fasce particolarmente svantaggiate come migranti, vittime di tratta e sfruttamento lavorativo, persone svantaggiate e beneficiari del reddito di inclusione, e nella ricollocazione dei disoccupati.

Le agenzie private accreditate nascono proprio con l’idea di allargare la rete delle istituzioni che si occupano di ricerca del lavoro, muovendosi in direzioni diverse per una organizzazione che permetta di raggiungere l’obiettivo in maniera mirata ed efficace: orientamento specialistico, accompagnamento al lavoro, avviamento alla formazione necessaria per aggiornare la propria posizione nel mondo del lavoro, promozione di tirocini extracurriculari, informazione su incentivi all’occupazione che possano essere utilizzati per avviare una nuova attività, promozione di prestazioni socialmente utili, supporto all’autoimpiego e attività di incontro domanda-offerta di lavoro.

Tutto questo però rimane solo sulla carta se si guarda alla realtà siciliana dove l’incontro tra domanda e offerta di lavoro resta latitante. Per essere accreditati, gli enti prendono l’impegno di utilizzare di figure professionali con almeno 5 anni di comprovata esperienza in materia di politiche attive o, in alternativa, si deve possedere un’esperienza nei servizi per il lavoro di almeno due anni.
Ancora, almeno un operatore deve essere dipendente con contratto di lavoro subordinato nel rispetto della contrattazione collettiva nazionale e non può essere impegnato in più di due sedi, in modo da dare continuità all’attività lavorativa e alla gestione delle pratiche dei singoli utenti.

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