Ars, la parità di genere non può attendere i tempi della politica - QdS

Ars, la parità di genere non può attendere i tempi della politica

Raffaella Pessina

Ars, la parità di genere non può attendere i tempi della politica

sabato 16 Ottobre 2021

Allarme sullo stallo del ddl che modifica la legge elettorale per inserire la doppia preferenza. La Sicilia si pone così nell'illegalità e si rischiano ricorsi e, addirittura, il blocco delle elezioni

PALERMO – È in forte ritardo l’Assemblea regionale siciliana sulla introduzione della doppia preferenza di genere per poterla applicare alle prossime elezioni regionali. La deputata regionale Marianna Caronia insiste sulla necessità di questo adeguamento normativo e lo ha fatto intervenendo al convegno su “Rappresentanza di genere: confronto e proposizioni per il raggiungimento della doppia preferenza”, promosso a Palermo da un gruppo di associazioni fra cui Arcidonna Onlus, Aidda, Ande e Officium. “Il quadro normativo e giurisprudenziale è chiaro e non lascia alcun margine di dubbio – ha detto Caronia – la Regione Siciliana non può sottrarsi ad una modifica della legge elettorale per inserire la doppia preferenza di genere o altre forme di promozione e tutela della rappresentanza di genere nelle istituzioni. Se così non fosse si rischia di innescare un cortocircuito istituzionale, con la possibilità di un commissariamento o addirittura ricorsi che potrebbero bloccare i processi elettorali. Ma al di là degli aspetti giuridici e formali – ha aggiunto la deputata regionale – a prevalere debba essere la politica, con l’assunzione di responsabilità dei parlamentari, del Governo della Regione, della Presidenza dell’Assemblea. Chiedo e chiederò a tutti i gruppi parlamentari e a tutti i colleghi deputati di votare al più presto e di farlo con un voto palese volontario, rispetto al quale ognuno si assuma la responsabilità. Da troppo tempo siamo in un limbo da cui dobbiamo uscire: è indispensabile che all’Ars si arrivi ad un voto su questo tema, che sgombri il campo da ambiguità e atteggiamenti di facciata”.

I lavori su questo argomento in verità a Palazzo dei Normanni si sono fermati in commissione Affari Istituzionali all’Ars dal mese di luglio scorso, quando era stato stilato un documento condiviso dai partiti che avevano presentato vari disegni di legge in materia di doppia preferenza.
Il presidente della commissione di merito aveva anche fissato il termine per la presentazione degli emendamenti al testo, ma ancora il documento non è stato esitato.

Il gruppo del Pd all’Ars scende in campo per sostenere questa causa. “Il Pd all’Ars continuerà a battersi per l’introduzione della doppia preferenza di genere alle elezioni regionali – ha detto il capogruppo Giuseppe Lupo – Allo stesso modo garantiamo il nostro impegno per mantenere questo meccanismo alle elezioni comunali: sul terreno delle pari opportunità non si possono fare passi indietro”. Lupo è stato primo firmatario di uno dei ddl utilizzati per stilare il testo unico per l’introduzione della doppia preferenza di genere.

È tempo di dare effettiva attuazione all’articolo 51 della Costituzione e all’articolo 3 dello Statuto siciliano”, chiosa la capogruppo dell’Udc all’Ars, Eleonora Lo Curto. “La Sicilia – aggiunge – non può rimanere l’unica regione insensibile alle norme statali che prevedono la parità di accesso alle cariche elettive e istituzionali. Sono da sempre attenta a questo tema e in una precedente legislatura regionale ho lavorato per far fare qualche passo concreto in avanti alla Sicilia, riuscendo a far approvare la legge attuale che prevede almeno la presenza di un terzo per ciascun genere nelle liste provinciali per il rinnovo dell’Ars e l’alternanza uomo-donna nel listino regionale. Ma oggi ciò non basta più, soprattutto alla luce di quanto il parlamento regionale è riuscito a fare imponendo il doppio voto di genere per le elezioni comunali”.

A proposito della parità delle donne non si è in ritardo in Sicilia per legiferare solo nell’ambito dei diritti in politica, ma anche con riferimento alla parità salariale. A seguito della approvazione da parte della Camera dei Deputati della legge su questo tema, è intervenuto il deputato e segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo che ha rivolto un appello al presidente dell’Ars, Miccichè: “è un grande passo avanti. è ora che anche l’Ars si muova in tal senso, approvando la nostra proposta di legge. La Sicilia, anche in questo campo, non può rimanere ostaggio della melina di un Centrodestra sfaldato dalle diatribe interne. è un provvedimento fondamentale e urgente che – prosegue – è al momento all’ordine del giorno della commissione competente: venga subito affrontato e approvato per sottoporlo immediatamente all’Aula perché – conclude – siamo di fronte a una norma che riguarda tutti i siciliani e le siciliane”.

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