Anche in provincia di Trapani fermento su referendum - QdS

Anche in provincia di Trapani fermento su referendum

Pietro Vultaggio

Anche in provincia di Trapani fermento su referendum

sabato 12 Settembre 2020

Istituito il Comitato “Destra per il NO”: “Dai grillini l’ennesimo pasticcio istituzionale”. #votoSì, il senatore M5s Santangelo: “Siamo ad un passo da un traguardo storico”

TRAPANI – Anche in provincia di Trapani si fa infuocato il dibattito sul referendum del 20 e 21 settembre sul taglio dei parlamentari.

Si è costituito il Comitato “Destra per il NO”, sotto la guida di Michele Rallo. Il Comitato intende rappresentare i tantissimi elettori di destra che, anche in dissenso con le indicazioni ufficiali dei rispettivi partiti, al referendum voteranno convintamente “no”. Tra le tante ragioni, il comitato ne sottolinea due: una di carattere localistico ed una di carattere generale. “Sul piano locale occorre respingere una cosiddetta ‘riforma’ che con ogni probabilità priverebbe la nostra provincia (come tutte le realtà territoriali minori) – si legge in una nota di ‘Destra per il NO’ – della possibilità di eleggere una propria rappresentanza parlamentare. Sul piano generale: bisogna cogliere l’occasione per battere nelle urne la coalizione giallo-rossa che è la madrina politica di questo ennesimo pasticcio istituzionale. Appuntamento al 20 e 21 settembre, per festeggiare una grande vittoria del popolo italiano”.

Restando sul fronte dei No, è stato fondato anche un coordinamento giovanile. Si tratta della sezione locale del comitato nazionale NOstra, uno spazio che nasce per lottare contro il taglio dei parlamentari sostenendo il ‘no’ al referendum costituzionale. I membri fondatori sono Davide Gallina, coordinatore (Paceco), Valentina Mazzara (Paceco), Simone Crapanzano (Erice), Lorenzo Peraino (san Vito lo Capo), Filippo Tavormina (Mazara del Vallo). “Cogliamo l’occasione – dichiarano i ragazzi del comitato – per dire che è importante che i più giovani prendano posizione, indipendentemente dal colore politico. Parliamo di un tema che avrà grande influenza sui connotati della politica del domani: una politica che non vogliamo distante dai territori, più di quanto già non sia, e meno rappresentativa di quella attuale. Non possiamo barattare l’autorità del Parlamento per qualche spicciolo. Per questo abbiamo deciso di non tirarci indietro e farci sentire”.
Una battaglia di idee e non di colori, che manifestano la voglia di avere una rappresentanza numerosa al governo nazionale.

Ma c’è chi è favorevole al taglio dei parlamentari, primo fra tutti il senatore trapanese Vincenzo Maurizio Santangelo: “Siamo davvero ad un passo da questo traguardo storico – commenta. Voterò sì per una politica di qualità. Il taglio di 345 poltrone consentirà di migliorare e rendere più efficiente il procedimento legislativo. Occorrerà puntare su candidature di qualità e su proposte moderne per affrontare le sfide innovative di questo millennio. Voterò sì per risparmiare 300.000 euro al giorno, 100 milioni all’anno e mezzo miliardo a legislatura – continua. Risorse pubbliche che saranno sottratte alla casta per aiutare le nostre imprese e le nostre start up, favorire la crescita economica e l’innovazione. Voterò sì perché meno parlamentari non vuol dire affatto meno democrazia, ma significa anzi migliorare la competizione elettorale portando ad eletti più preparati e competenti. Voterò sì perché il MoVimento 5 Stelle è nato proprio per affrontare queste battaglie e per costruire un Paese moderno e all’avanguardia. Voterò sì ancora una volta contro l’establishment e gli altri partiti contrari alla riforma, perché è arrivato il momento di una grande vittoria dei cittadini”.

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