Ars, sburocratizzazione, è sfida tra Assemblea regionale e governo - QdS

Ars, sburocratizzazione, è sfida tra Assemblea regionale e governo

Raffaella Pessina

Ars, sburocratizzazione, è sfida tra Assemblea regionale e governo

martedì 09 Giugno 2020

Il testo passa in Commissione ma la Giunta ne approva anche un altro. L’assessore Grasso, “Il ddl Sammartino va superato”. Il dibattito di ieri in aula, la polemica sugli emendamenti e il duello tra il presidente Micciché e il vicepresidente della Regione Armao sugli Uffici. Seduta rinviata come chiesto dal governo

Sfida tra Micciché e Armao sulla sburocratizzazione in Sicilia, visto che sul tema vi sono ben due disegni di legge che attendono di essere approvati.

Da una parte, vi è il cosiddetto ddl Sammartino, che prende il nome dal deputato di Italia Viva che ne è primo firmatario e sul quale converge anche una parte della maggioranza, tra cui proprio il presidente dell’Ars Gianfranco Micciché, di Forza Italia. Questo ddl si trova già all’ordine del giorno dell’Aula.

Dall’altra parte, c’è il governo Musumeci che in una riunione di giunta ha approvato un proprio disegno di legge firmato dal vicepresidente e assessore regionale all’Economia Gaetano Armao e dall’assessore alle Autonomie Bernardette Grasso, documento quest’ultimo che è stato già trasmesso agli uffici di Palazzo dei Normanni. Alla domanda su come mai vi siano due disegni di legge sullo stesso identico argomento risponde l’assessore Grasso in una nota, con cui spiega che “L’attuale emergenza sanitaria e socio-economica richiede di rispondere a circostanze straordinarie con scelte innovative”.
Il ddl governativo prevede soluzioni che velocizzano procedure e opere strategiche dando coerente seguito, con l’art.1, al modello delle norme nazionali in materia di Protezione civile. Prevista la nomina di commissari con poteri straordinari per eliminare le lungaggini. Per l’assessore “Il ddl già licenziato dalla I commissione (ddl Sammartino) è condivisibile nella parte in cui prevede il potenziamento del ruolo delle autocertificazioni, tuttavia – sottolinea Grasso – per fornire risposte concrete e rapide ai cittadini, occorre corredarlo all’effettivo ‘rafforzamento dell’obbligo di controlli da parte delle amministrazioni, con criteri proporzionali al rischio e alla rilevanza dei procedimenti, ciò anche alla luce del ‘piano Colao’ appena pubblicato”.

Il dibattito in aula

Stasera, in aula, i lavori sono si svolti in un clima di tensione tra il governo (nei banchi gli assessori Toto Cordaro, Gaetano Armao e Bernardette Grasso) e buona parte dell’aula.

L’assessore Cordaro ha chiesto per conto del governo un rinvio di 24 ore per potere approfondire alcune parti del testo con gli uffici del Parlamento, contestando alla Presidenza dell’Ars di avere considerato “aggiuntivi”, quindi stralciati, alcuni emendamenti governativi e la mancanza di confronto sul ddl parlamentare, che è stato approvato in commissione Affari istituzionali nei giorni scorsi col voto di maggioranza e opposizione.

Una richiesta che Gianfranco Miccichè, ha colto con sorpresa: “Se si chiede un rinvio in commissione del testo devo fare votare l’aula, ma vorrei capire le reali intenzioni del governo, fermo restando che per me non c’è problema a concedere 24 ore per un approfondimento ma il testo comunque rimane questo”.

Alcuni emendamenti del governo sono stati ritenuti inammissibili dagli uffici.

Il deputato del Pd, Antonello Cracolici ha richiamato il regolamento parlamentare: “Gli emendamenti si presentano e si votano in commissione, nessuno può presentare direttamente in aula emendamenti che non sono passati dalla commissione, anche bocciati”.

Molti parlamentari, intervenuti nel dibattito, hanno ricordato che il testo parlamentare è stato oggetto di un lungo confronto, anche con il governo in commissione Affari istituzionali.

Nei giorni scorsi, la Giunta Musumeci ha approvato un proprio ddl sulla semplificazione, trasmesso a Palazzo dei Normanni, dove però la I commissione aveva già varato il ddl Sammartino.

Riprendendo la parola dopo gli interventi dei deputati, l’assessore Cordaro ha chiarito la posizione del governo: “Comunico ufficialmente che il governo non chiede formalmente il rinvio del ddl in commissione provocando un voto che spaccherebbe il Parlamento su una vicenda così delicata, questo errore il governo non se lo intesterà. E’ una norma che noi vogliamo in modo forte ma su un testo che sia un combinato disposto tra quello parlamentare e gli emendamenti di riscrittura del governo per determinare condizioni tali che il testo non venga impugnato”.

L’assessore all’Economia, Gaetano Armao, ha poi aggiunto: “Non c’è stata alcuna valutazione di ordine finanziario, il testo deve essere attenzionato dal Ragioniere generale e dalla commissione Bilancio”.

Dopo avere ascoltato l’aula e la richiesta del governo, il presidente dell’Ars, Miccichè, ha deciso di proseguire con l’esame dell’articolo 1 del ddl Sammartino.

Ok ai primi emendamenti e rinvio domani

Dopo l’approvazione di due emendamenti all’articolo 1- il primo del nuovo gruppo Attiva Sicilia degli ex M5s e l’altro del governo seppure sub-emendamento dal Pd – il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, ha rinviato a domani, alle 16, la seduta parlamentare per l’esame del “Ddl Sammartino”.

Prima dell’aula, come richiesto dal governo, dovrebbe esserci un confronto in commissione Affari istituzionali su alcuni aspetti del ddl, e anche una conferenza dei capigruppo, come annunciato durante la seduta da Miccichè.

L’emendamento del governo, sub-emendato, prevede che le conferenze di servizio si svolgano prevalentemente in via telematica (il governo voleva l’obbligatorietà) nel rispetto comunque della disciplina nazionale del codice amministrativo digitale (Cad).

Duello Miccichè-Armao su uffici Ars e Ragioneria

Il duello tra Ars e governo sul “ddl Sammartino”, testo parlamentare che riguarda la sburocratizzazione, finisce per coinvolgere, indirettamente, gli uffici amministrativi di Palazzo dei Normanni e Palazzo Orleans.

A tirarli in ballo l’assessore all’Economia, Gaetano Armao. Prendendo la parola su un emendamento all’articolo 1 del ddl, Armao ha detto: “Questo testo ha refluenze finanziarie, il parere della Ragioneria è dovuto e non c’è. Ho rispetto per gli uffici dell’Ars, ma molto più rispetto per la Ragioneria della Regione. Alla Ragioneria generale e alla commissione Bilancio non è stata data la possibilità di esprimersi su questo disegno di legge. Il problema non sta nelle competenze ma nelle modalità”.

Il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, ha subito replicato: “Questo ddl che stiamo esaminando è di totale prerogativa della commissione Affari istituzionali, il testo non prevede copertura finanziaria, l’unico emendamento che prevede spesa è proprio quello suo, assessore Armao. Gli uffici dell’Ars fanno un lavoro assolutamente diligente e mai prendono direttive dalla Presidenza dell’Ars per motivi politici, vorrei che questo che dico fosse scontato ma nessuno può sollevare dubbi sul punto. Nessuno pensi che Miccicihè dica agli uffici quello che devono fare”.

R.P.

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