Scuole fredde, quasi 1 studente su 2 fa lezione "al gelo" - QdS

Scuole fredde, quasi 1 studente su 2 fa lezione “al gelo”

dariopasta

Scuole fredde, quasi 1 studente su 2 fa lezione “al gelo”

Redazione  |
venerdì 16 Dicembre 2022

Secondo un sondaggio di Skuola.net su un campione di 5.000 alunni delle superiori quasi la metà (44%) quando è in classe batte i denti

Il “Generale Inverno” arriva a scuola. Letteralmente. Il crollo generalizzato delle temperature che ha interessato l’Italia negli ultimi giorni, unito all’obiettivo di scongiurare una nuova ondata invernale di contagi da Covid negli istituti, sta trasformando la quotidianità di tantissimi studenti in una vera e propria lotta contro il freddo. Secondo un sondaggio effettuato da Skuola.net – su un campione di 5.000 alunni delle superiori – quasi la metà (44%) quando è in classe batte i denti per via delle basse temperature in aula. A cui si aggiunge un 31% che, pur non parlando di gelo, lamenta comunque un qualche disagio. Solamente 1 su 4, alla fine, dice di trovarsi in un ambiente gradevole dal punto di vista climatico.

Termosifoni accesi di meno per limitare i consumi

Qualcuno potrebbe pensare che un quadro del genere sia la diretta conseguenza dell’attuale crisi energetica causata dalla guerra in Ucraina, con l’aumento vertiginoso del costo delle fonti di riscaldamento. E, in effetti, in parte è così: oltre un quarto degli studenti “al freddo” (27%) racconta che ciò avviene perché i termosifoni vengono accesi di meno per limitare i consumi. Ma, come detto, anche il Covid continua a fare paura, specie nell’ottica della continuità didattica: il 25% sostiene proprio che il gelo in aula sia generato dalla necessità di tenere quanto più possibile le finestre aperte per evitare la circolazione del virus.

Scarsa manutenzione dell’edificio scolastico e infissi che ormai non isolano

Manca però all’appello circa la metà del campione. Nessuna dimenticanza, nel loro caso siamo alle solite. Le cause del freddo in classe sono quelle “storiche”. Alcuni esempi? Il 20% afferma che, sebbene i riscaldamenti siano regolarmente accessi, la scarsa manutenzione dell’edificio scolastico e la presenza di infissi che ormai non isolano più non consentono che si raggiungano temperature decenti. L’11%, invece, riporta che l’impianto è “sofferente” e per questo è in funzione solo per parte della giornata. Altrettanti (11%) denunciano che l’impianto è proprio guasto.

Cappotti e giubbotti indossati durante l’orario di scuola

Ma la didattica deve andare avanti. E allora ci si organizza come si può. La strategia di difesa più gettonata è quella di tenere cappotti e giubbotti indossati durante l’orario di scuola: la adotta ben 1 su 2. In alternativa, si va in classe con la coperta: così per il 18%. Oppure ci si procura una stufetta elettrica (4%). Ma c’è anche chi è stato costretto a restare a casa per via dell’impraticabilità di fare lezione dal vivo (6%), chi ha fatto orario ridotto (3%) e chi ha dovuto cambiare aula spostandosi nelle aree più calde della scuola (4%). Infine, qualcuno ha deciso di imboccare la via della protesta, inscenando un’assenza di massa (5%).

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017