Servizio idrico, Sie si scaglia contro i sindaci: “Modifiche per bloccare avvio gestione unica” - QdS

Servizio idrico, Sie si scaglia contro i sindaci: “Modifiche per bloccare avvio gestione unica”

redazione

Servizio idrico, Sie si scaglia contro i sindaci: “Modifiche per bloccare avvio gestione unica”

Simone Olivelli  |
martedì 26 Marzo 2024

L’ad di Sie Sergio Cassar definisce irricevibili gli emendamenti alla convenzione presentati dai primi cittadini

CATANIA – Variazioni proposte “senza una minima spiegazione giuridica”, con l’unico intento di “aggravare la posizione del gestore unico” e di conseguenza “bloccare l’avvio della gestione unica”. In pochi hanno pensato che la partita per modificare la convenzione che dovrà governare per i prossimi 29 anni il servizio idrico in provincia di Catania sarebbe stata facile, ma la nota con cui i privati della società Servizi idrici etnei (Sie) hanno replicato all’Assemblea territoriale idrica è più dura del previsto.

In 16 pagine firmate dall’amministratore delegato di Sie, Sergio Cassar, e vistate da Giovanni Rao, l’amministratore di Hydro Catania – titolare del 49 per cento di Sie, con il restante 51 per cento ripartito tra i Comuni della provincia – vengono elencati i motivi per cui si ritengono irricevibili gli emendamenti presentati dai sindaci che, a fine 2023, hanno alzato le barricate contro uno schema di accordo ritenuto sbilanciato sugli interessi dei privati. In ballo c’è l’aggiornamento dell’accordo siglato nel 2005 dall’allora Ato idrico e dal gruppo di società che sarebbero poi confluite in Sie, e che successivamente è rimasto imbrigliato in una giungla di ricorsi. Finché il Cga, tra il 2021 e 2022, ha riconosciuto il diritto di Sie a diventare gestore unico nell’intera provincia, imponendo l’aggiornamento delle condizioni con cui la società dovrà operare.

“Tali emendamenti sono stati apportati alla convenzione aggiornata – si legge nella lettera di Cassar – per come trasmessa dall’Ati che la inviava nella forma approvata all’unanimità dal Consiglio direttivo, dichiarandola definitiva e immodificabile”. Una versione che doveva essere finale al punto che, ricorda Cassar, fu specificato che non se non si fosse pervenuti “alla firma del testo” l’Ati avrebbe fatto ricorso alla “competente autorità giudiziaria”.

Davanti a tale aut aut, stando alla ricostruzione del proprio amministratore delegato, Sie accettò di firmare nella speranza di avviare il servizio e a patto che venissero rispettate alcune condizioni: dall’impegno dell’Ati ad approvare il piano d’ambito in breve tempo, e in un periodo in cui Sie non sarebbe andata incontro a penali, alla promessa di affidare alle imprese che fanno capo a Hydro Catania anche le opere di depurazione e fognatura. Tutti elementi che adesso, con la nuova bozza di convenzione, vengono meno a dispetto – secondo Sie – di quei principi di “correttezza, buona fede e leale collaborazione” che il Consiglio di giustizia amministrativa aveva individuato come stella polare per l’iter di aggiornamento della convenzione.

L’azione dei sindaci, invece, sarebbe andata verso tutt’altra direzione, al punto da rendere “incerto e instabile” il contratto. Nel mirino è finita ogni proposta di modifica: dalla riduzione dell’importo complessivo dei lavori che la società avrà diritto a eseguire direttamente all’aumento della fideiussione, fino alla clausola secondo cui, nel caso in cui i tribunali dovessero nuovamente intervenire nella disputa dichiarando “l’invalidità o inefficacia” della convenzione del 2005, l’Ati potrebbe sollevare dall’affidamento Sie senza pagare alcun indennizzo.

A dimostrazione di come la volontà dei privati sia quella di non retrocedere neanche di un passo, c’è anche il rifiuto di acquisire il personale che, a dicembre 2022, era in servizio nelle società in house che in questi anni hanno agito in provincia. L’accordo iniziale prevedeva che il riferimento temporale fosse il dicembre dell’anno precedente, e oggi Sie ricorda come quel termine fosse stato già frutto di un impegno ad andare incontro ai lavoratori.

I sindaci sembrano ignorare il contenuto delle sentenze del Cga per cui Sie ha rinunciato alla domanda di risarcimento del danno qualora le si fosse riconosciuto il diritto di gestire il servizio idrico integrato e almeno di eseguire lavori riproporzionati al nuovo montante indicato nel Piano d’ambito del 2020”, scrive Cassar in merito alla riduzione di un paio di centinaia di milioni di euro della quota di lavori che Sie potrà eseguire senza gare d’appalto.

Allo stato, dunque, per i privati non è pensabile rimettere mano alla bozza. Cosa accadrà adesso non è facile dirlo, ma la sensazione è che un margine per riaprire le trattative ci sia. “Se si accedesse all’idea che si possono fare modifiche all’infinito e a piacimento, non si potrebbe escludere la Sie dal proporre le proprie”, conclude Cassar.

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017