Stromboli, mercoledì arriva Curcio: visiterà luoghi di rogo e alluvione - QdS

Stromboli, Curcio atteso sull’isola mercoledì: visiterà luoghi del rogo e dell’alluvione

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Stromboli, Curcio atteso sull’isola mercoledì: visiterà luoghi del rogo e dell’alluvione

Giuseppe Bonaccorsi  |
lunedì 05 Settembre 2022

Il Capo della Protezione civile nazionale sarà accolto dal sindaco e da una delegazione. Intanto gli abitanti dicono "no" alla prosecuzione delle riprese della fiction nell'isola

Dopo la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Governo nazionale, arriverà mercoledì 7 settembre sull’isola il capo del dipartimento nazionale della Protezione civile Fabrizio Curcio che sarà atteso sul molo dal sindaco dell’arcipelago Riccardo Gullo e da una delegazione del Comune di Lipari e dell’isola di Stromboli.

Il responsabile della Protezione civile farà un giro per l‘isola e visiterà i luoghi che sono stati maggiormente colpiti prima dal rogo del 26 maggio scorso e poi dall’alluvione del 12 agosto che ha provocato lo scivolamento a valle di tonnellate di sabbia e detriti dell’incendio.

Al termine del sopralluogo Curcio dovrebbe comunicare le decisioni del Governo, che ha già stanziato un milione di euro per l’isola, e nominare un commissario che potrebbe essere lo stesso sindaco Gullo come richiesto dalle delegazioni e associazioni di Stromboli e dal presidente di Federalberghi isole Eolie, Christian Del Bono.

No degli stromboliani a un ritorno della troupe

Forse nella stessa giornata della visita del capo della Protezione civile il sindaco Gullo farà il punto sulle decisioni della popolazione alla richiesta della troupe della fiction di poter tornare sull’isola per concludere le riprese. Richiesta che è stata accolta con forte disappunto dagli isolani che in maggioranza si sarebbero espressi negativamente alla ripresa della fiction.

Intanto si è ancora in attesa delle decisioni della Procura di Barcellona pozzo di Gotto che, secondo quello che emerge, avrebbe aperto un secondo fascicolo di indagine stavolta soltanto per il reato di disastro ambientale (a carico finora di ignoti) a seguito della rovinosa alluvione del 12 agosto scorso che ha trascinato a valle il fango e i detriti del vasto incendio che ha interessato l’isola a cavallo tra il 25 e il 26 maggio scorsi, sommergendo numerose abitazioni e provocando danni ingenti anche a molte strutture turistiche.

Si indaga sui mancati interventi

Gli inquirenti in questo modo vogliono capire se eventuali mancati interventi di bonifica dopo il vasto rogo possano aver aumentato o provocato proprio lo scivolamento a valle di tonnellate e tonnellate di sabbia vulcanica mista a detriti e arbusti carbonizzati.

È logico che il secondo fascicolo sia da considerare propedeutico al primo, ma in questo modo i magistrati inquirenti intendono capire se, oltre alle responsabilità individuali di chi ha materialmente provocato l’incendio sfuggito di mano, siano anche ipotizzabili, per così dire, “disattenzioni” di alcune autorità preposte che nei mesi successivi all’incendio avrebbero dovuto avviare una bonifica del territorio in previsione di quello che sarebbe potuto accadere con le prime rovinose piogge. Bonifica che, però,    non è stata mai avviata.

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