La svolta sull'omicidio di via Roma: c'è un sospettato

La svolta sull’omicidio di via Roma: c’è un fermo

Filippo Calascibetta

La svolta sull’omicidio di via Roma: c’è un fermo

Redazione  |
lunedì 06 Novembre 2023

Pare ci sia una svolta riguardo alle indagini sull'omicidio di via Roma, accaduto nella notte di venerdì 3 novembre 2023

Pare ci sia una svolta riguardo alle indagini sull’omicidio di via Roma a Palermo, accaduto nella notte di venerdì 3 novembre 2023. A essere raggiunto e ucciso da tre colpi di pistola, per i carabinieri una vera e propria esecuzione, è Badr Boudejmai.

Un uomo di circa 41 anni che da molti anni viveva e lavorava a Palermo con moglie e figli.

L’omicidio di via Roma: le indagini e il sospettato

Boudejmai lavorava in un’attività ristorativa che si trova in via Emerico Amari e ha una fedina penale totalmente pulita e pare non avesse alcun tipo di nemico. Tuttavia la sua morte ha richiesto delle indagini per risalire al killer e chiarire anche il movente dell’esecuzione. I carabinieri pare siano giunti a un sospettato principale, un uomo di nazionalità tunisina che lavora come cameriere in uno dei locali vicino la stessa via in cui lavorava il 41enne algerino.

Dunque gli investigatori hanno posto al vaglio ogni singola immagine offerta dai sistemi di videosorveglianza che si trovano nella zona, soprattutto quella in cui è stato ucciso Badr Boudejmai, in via Roma all’altezza dell’ufficio centrale delle Poste. Il sospettato numero uno adesso dovrà rispondere all’accusa di omicidio mossa nei suoi confronti.

Altro elemento che è emerso è l’arma dell’omicidio: per uccidere il 41enne sarebbe stato usato un revolver. A lanciare l’allarme dopo il fatto di sangue sarebbero stati dei turisti che si trovavano nelle aree della movida palermitana.

L’interrogatorio

Il sospettato è stato interrogato dagli investigatori del Comando provinciale dei carabinieri di Palermo ieri. A “incastrarlo” ci sarebbero le immagini delle telecamere di videosorveglianza che i militari hanno acquisito e passato al setaccio. Non sarebbe, invece, stata trovata l’arma usata per il delitto. Badr, che tutti conoscevano come Samir, lavorava come ‘buttadentro’ in un locale nella centralissima via Emerico Amari.

Immagine d’archivio

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