La triste parabola del calcio siciliano: in pochi anni il pallone si è sgonfiato - QdS

La triste parabola del calcio siciliano: in pochi anni il pallone si è sgonfiato

Antonino Lo Re

La triste parabola del calcio siciliano: in pochi anni il pallone si è sgonfiato

sabato 12 Marzo 2022

Esattamente 12 anni fa al Massimino il Catania batteva 3 a 1 l’Inter di Mourinho, che di lì a poco avrebbe vinto tutto a livello nazionale ed europeo. Oggi la società rossazzurra è appesa a un filo

Riavvolgiamo il nastro: 12 marzo 2010, il Catania ospita l’Inter di José Mourinho al Massimino. Milito porta avanti i nerazzurri che poi crollano incredibilmente sotto i colpi di Maxi Lopez, Mascara e Martinez al termine di una partita epica. La stampa nazionale rievoca quel “Clamoroso al Cibali” di Sandro Ciotti: gli etnei dominano la squadra che al termine di quella stagione avrebbe vinto il Triplete (Campionato, Coppa Italia e Champion’s League).

Non si vive solo ricordi, certo, ma è questo quel che resta al calcio siciliano. Lontane ormai da anni dai grandi palcoscenici nazionali, le principali realtà dell’Isola sono ancora relegate in Serie C. E per il Catania è tutt’altro che scontata anche la permanenza in questa categoria.

Era il 24 luglio 2020. Nel nostro ultimo approfondimento sul pallone in Sicilia, la città etnea gioiva per l’arrivo di Sigi Spa, che aveva rilevato la società rossazzurra dal Tribunale. I tifosi sognavano il rilancio dopo anni bui e di anonimato, ma dopo venti mesi il Calcio Catania si trova nuovamente a un passo dal baratro. La gestione della cordata di imprenditori locali non ha portato gli effetti sperati e anche la speranza chiamata Joe Tacopina, interessato fortemente a investire nella città etnea, non ha raggiunto l’accordo con Sigi. Il manager statunitense ha poi spostato i suoi interessi a Ferrara, acquistando la Spal, club che milita in Serie B.

Tra false speranze, stipendi non pagati, partite surreali ed enormi difficoltà, la squadra è andata avanti. Ma il 22 dicembre 2021 è arrivata la fine che purtroppo appariva scontata: il Catania Calcio Spa, matricola 11700 è fallito. Ad annunciarlo la sezione fallimentare del Tribunale cittadino, con la sentenza numero 263/2021, dopo aver accolto l’istanza della Procura della Repubblica.

In seguito alla dichiarazione di fallimento, causata da un grave stato di insolvenza, è stato autorizzato l’esercizio provvisorio dell’azienda, inizialmente al 2 gennaio, poi prorogato al 28 febbraio. Una situazione debitoria diventata insostenibile, visto che il debito complessivo ammontava a 53.928.007,00 di euro, mentre quello sportivo è di 2.948.792,00. Il Tribunale di Catania ha nominato tre curatori che finora si sono occupati della gestione della società.

Lo scorso gennaio il Tribunale ha pubblicato il bando per l’asta fallimentare per la cessione del club rossazzurro. Nello specifico è stato messo in vendita il ramo aziendale calcistico di pertinenza della società “Calcio Catania Spa” che è composto da: contratti dei calciatori, struttura dell’intero settore giovanile, immobilizzazioni materiali, indumenti, merce dello store, targhe, coppe, trofei e due marchi registrati. Chi si aggiudicherà l’asta dovrà fare fronte ai debiti sportivi del club per circa tre milioni di euro, oltre a sostenere i costi di gestione del club per la stagione in corso e dare garanzie per la prosecuzione dell’attività del Catania.

La prima asta dell’11 febbraio va deserta: nessuno ha inoltrato Pec con offerte – base d’asta un milione – nonostante il prezzo fosse davvero stracciato. Un milione, più altri tre dilazionati fino a fine stagione per coprire esclusivamente i debiti sportivi. Il Tribunale ci riprova e proroga nuovamente l’esercizio provvisorio al 7 marzo e annuncia una seconda asta: offerta minima di 500 mila euro da inviare telematicamente ai curatori fallimentari entro le 12 del 4 marzo 2022 e deposito cauzionale del 25% della somma offerta da versare entro gli stessi termini

In città si rincorrono voci sull’interesse di Benedetto Mancini. L’imprenditore romano assiste a una gara dei rossazzurri al Massimino, poi costituisce la Fc Catania 1946 Srl, con capitale sociale pari a 10 mila euro e deposito del nuovo logo finito sul web. Ma anche la seconda asta è deserta. Il comunicato del Tribunale è di una chiarezza disarmante: “L’udienza vendita in forma telematica del ramo caratteristico calcistico della società fallita Calcio Catania Spa è andata deserta, per mancanza di domande di partecipazione, peraltro, non risultando accreditata, sul conto della procedura, alcuna somma a titolo di cauzione”. Mancini, intervenuto poi ai nostri microfoni dichiarerà: “È mancato, purtroppo, l’ultimo passaggio ovvero quello della Pec al ministero di Grazia e Giustizia”.

Sembra davvero finita questa volta, ma il Tribunale ufficializza una terza asta competitiva. Scadrà il 15 marzo alle 14 con la differenza che in caso di più offerte (si parte dalla cifra di 500 mila euro) non si andrà al rialzo, ma saranno i curatori fallimentari a individuare la soluzione migliore per assegnare a un proprietario valido che esibisca tutte le garanzie.

Insomma, un lento e doloroso declino per il Calcio Catania, derivato da illeciti e gestioni inefficaci. Intanto, le altre due grandi realtà dell’Isola non vivono la difficilissima situazione degli etnei, ma si trovano ancora impantanati nelle sabbie mobili delle Serie C.

Dopo il fallimento, il Palermo nella stagione 2019-2020 è ripartito dalla Serie D, ma poi a marzo arrivò il Covid. I rosanero primeggiavano in classifica e dopo l’interruzione dei campionati, il Consiglio federale ha deciso per la promozione in Serie C. I progetti della società erano ambiziosi, la piazza credeva in una facile risalita in B, ma nonostante gli investimenti fatti, il club del capoluogo non è riuscito a mantenere le aspettative.

Dal 2010 la città dello Stretto poteva contare su due squadre: l’Acr Messina e l’Fc Messina. Quest’ultima militava in Serie D, poi i numerosi problemi societari che hanno portato all’esclusione dal campionato decretata lo scorso dicembre. A Messina resta l’Acr che nella scorsa stagione è tornata in C. I colori di queste tre squadre hanno fatto gioire e piangere: comunque vada, la storia non può essere cancellata. I tifosi però attendono ancora qualcuno che possa scriverne nuove pagine ad alti livelli.

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