Carenza medici, Grillo annuncia riforma formazione - QdS

Carenza medici, Grillo annuncia riforma formazione

redazione

Carenza medici, Grillo annuncia riforma formazione

domenica 18 Agosto 2019

Emergenza negli organici. Il 15 settembre il bando, poi i neo assunti faranno 92 ore di corso nella Scuola di formazione sanitaria e due mesi in corsia e dal 2020 saranno operativi. Ma l'Ordine nazionale dice no ai training brevi

Dopo gli interventi in ordine sparso da parte delle Regioni per fare fronte alle carenze di medici in pronto soccorso e corsie di ospedali (dai medici pensionati a quelli militari fino ad arrivare alla formazione abbreviata), il ministro della Salute Giulia Grillo annuncia una riforma della formazione del personale sanitario. Parla di urgenza e si dice pronta a discuterne il prima possibile con gli altri ministeri, in particolare il Miur, Funzione Pubblica, e Mef.

Superato lo sblocco delle assunzioni che erano ferme dal 2009, spiega, “è l’ora di riordinare il sistema della Formazione Post Laurea per la nostra sanità”.

Le Regioni, osserva il ministro, “stanno cercando di mettere le toppe come possono, ma sono convinta che la riforma debba essere nazionale, come Ministro e come Medico desidero fare tutto quanto in mio potere per garantire una formazione di alto livello, omogenea su tutto il territorio nazionale, consapevole che seppur strada più complessa è quella che sul lungo periodo restituirà migliori risultati”.

Fra gli ultimi provvedimenti per recuperare velocemente forze ‘fresche’ per gli esangui organici dell’Ssn c’e’ quello del Veneto: la Regione assumerà 500 medici – 320 per il pronto soccorso e 180 tra medicina generale e geriatria – per far fronte alle carenze di organico, scegliendoli tra i laureati che abbiano già fatto l’anno di abilitazione.

Si parte il 15 settembre con la pubblicazione del bando. Esaurita la fase istruttoria, i neo assunti faranno 92 ore di corso presso la Scuola di formazione sanitaria e due mesi in corsia, quindi già dal 2020 potranno essere operativi.

I neo assunti saranno a tempo indeterminato, con un investimento (per stipendi, secondo il contratto nazionale) di 25 milioni di euro. Un percorso veloce che pero’ non convince affatto l’Ordine nazionale dei medici.

“Il rimedio è peggiore del male – spiega il presidente Fnomceo, Filippo Anelli – e avrà un duplice effetto negativo: quello di abbassare la qualità dell’assistenza ai cittadini e quello di precludere a questi giovani colleghi qualsiasi possibilità di carriera, impiegandoli a tempo indeterminato ma di fatto con una precarietà legata alle incertezze sull’inquadramento contrattuale e sulle modalità di copertura assicurativa”
“La carenza di specialisti è un problema reale, non inaspettato perché da tempo annunciato dalla Fnomceo e dai sindacati, al quale va trovata una soluzione seria e strutturale – continua Anelli -. Soluzione che può essere individuata nell’impiego, negli ospedali, degli specializzandi degli ultimi anni, colleghi già formati che possono completare sul campo il percorso avviato, unitamente all’aumento delle specializzazioni”.

I principi che ispirano la riforma che Grillo metterà sul tavolo (crisi permettendo) sono quelli che lei stessa spiega: “la garanzia della migliore cura a tutti cittadini e chi si trova, suo malgrado, in un Pronto Soccorso o in un’altra situazione di emergenza, e secondo, bisogna garantire il livello della formazione a livello nazionale, non possiamo permetterci che ci siano diversi percorsi nelle diverse aree del Paese. Le università dovranno gestire più medici in formazione su reti formative più ampie, i medici in formazione degli ultimi anni dovranno essere via via più autonomi nei sistemi sanitari di quanto lo possano essere oggi, le strutture regionali dovranno essere sempre più coordinate con gli atenei”.

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