Strade proviciali e burocrazia. “Mancano dialogo e celerità” - QdS

Strade proviciali e burocrazia. “Mancano dialogo e celerità”

Desiree Miranda

Strade proviciali e burocrazia. “Mancano dialogo e celerità”

mercoledì 08 Agosto 2012

Troppe difficoltà quando, su alcune arterie, si incrociano le competenze di vari Enti

CATANIA – “Pur nelle difficoltà cerco sempre di fare degli interventi per migliorare lo stato di percorribilità e sicurezza delle nostre strade. Il problema è che spesso le competenze s’intrecciano con quelle di altri Enti e allora la burocrazia diventa un grande problema”. Parla così l’assessore alla Viabilità della Provincia di Catania, Francesco Nicodemo.
Sono tanti i chilometri stradali di competenza della Provincia (un totale di 2.200) e di conseguenza sono anche tanti gli interventi da compiere periodicamente sia per via ordinaria che straordinaria.
“Lo scorso 27 luglio – continua l’assessore – abbiamo approvato tanti progetti che aspettano solo di andare in gara e l’ufficio preposto se ne sta già occupando. I lavori urgenti di sistemazione della Sb 20 per un importo complessivo dell’opera di 98.000 euro, per esempio, oppure i lavori per la messa in sicurezza della provinciale 218 nel territorio di Piedimonte Etneo e della Mareneve-Lavina-Martinella, con interventi sul piano viabile e della segnaletica. E molto altro”.
Accade spesso, però, che le competenze della Provincia si incrocino con quelle di altri Enti. Come l’Anas per le strade statali, per esempio, ma anche quando c’è bisogno dei certificati e dei benestare di Soprintendenza, Genio civile o Ferrovie dello Stato. Tutto ciò comporta necessariamente un intervento comune.
L’assessore cita l’esempio della statale 385 e la provinciale 74/II a Palagonia in cui è necessaria una rotatoria perché l’incrocio tra le due arterie è troppo pericoloso. “Servono – dice – i visti di tutti gli Enti e quindi si perde tantissimo tempo. Non voglio puntare il dito su un Ente specifico, non sarebbe corretto, ma mi capita di aspettare e aspettare finché non si decidono a mandarmi il parere richiesto. Mancano dialogo e celerità. Si parla tanto di snellimento delle procedure burocratiche, ma poi nei fatti le difficoltà che si devono affrontare sono innumerevoli. E sì, parlo anche della poca attenzione di alcuni uffici. Non è possibile aspettare mesi o anni per un semplice parere di fattibilità. Non è accettabile”.
A tutto questo va aggiunta la solita problematica degli Enti pubblici, problematica che nell’ultimo periodo è diventata sempre più grave: mancano i soldi. Quattro sono i fondi di finanziamento utilizzabili: il bilancio, i Po regionali, i fondi girati dal governo centrale e quelli Bei (Banca europea per gli investimenti) per i quali è possibile accendere un mutuo. Ma in ogni caso, si sente l’effetto della crisi economica.
“Il Governo nazionale – spiega Nicodemo – ha tagliato circa 25 milioni di euro dei circa 200 destinati alla viabilità, una cifra non indifferente. Per non parlare dei tagli regionali che ovviamente influiscono anche sul bilancio”.
Sempre meno i soldi a disposizione, quindi, e per questo occorre investire con cautela per non sprecare risorse vitali. Intanto, la Provincia, per il Piano triennale per la viabilità organizzato dagli uffici provinciali può contare su un mutuo di circa 90 milioni di euro dei fondi Bei.
“Li abbiamo stanziati per edifici, spazi verdi e rotatorie” conclude l’assessore Nicodemo.

Desirée Miranda

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