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Agrigento – Il mostro è stato abbattuto. Scala dei Turchi “liberata”

Calogero Conigliaro

Agrigento – Il mostro è stato abbattuto. Scala dei Turchi “liberata”

venerdì 07 Giugno 2013

Ruspe finalmente in azione dopo anni di attese e rinvii

AGRIGENTO – Il gran giorno per la Scala dei Turchi, quello che tutti aspettavano è finalmente giunto: l’ecomostro tra i più (tristemente) famosi d’Italia è stato demolito dalla società Scatur alla presenza del sindaco di Realmonte, Piero Puccio, dell’amministratore del Distretto turistico Valle dei Templi, Gaetano Pendolino, e degli immancabili responsabili di Legambiente, associazione ambientalista che nel 1989 fece fermare i lavori di quello che doveva essere un hotel a pochi passi dalla battigia (decisivo per lo stop fu il fatto che lo stabile venne costruito qualche metro più in là del dovuto).
Da allora si è scatenata una guerra vera e propria combattuta nelle aule dei Tribunali, giunta oggi al suo epilogo finale, dopo l’intervento della Procura della Repubblica di Agrigento che ha imposto al Comune di Realmonte l’abbattimento dello scheletro di cemento divenuto negli anni il simbolo dell’abusivismo sulle coste italiane.
“Un risultato importante per la città – ha spiegato il sindaco Piero Puccio di Realmonte – e la conclusione di una vicenda che si è prolungata negli anni a causa della burocrazia. Si poteva fare tutto in meno tempo, in modo da arrecare meno danni all’immagine del territorio. Presto saranno abbattuti anche gli altri immobili di lido Rossello, non abusivi ma difformi rispetto ai progetti approvati”.
Ovvia soddisfazione è stata espressa dal presidente regionale di Legambiente, Mimmo Fontana, per cui l’abbattimento del rudere dimostra come la sensibilità delle Autorità giudiziarie e del mondo politico sia cambiata negli ultimi anni, rendendo possibile una maggiore tutela del patrimonio ambientale.

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