Ma alla fine chi ha ucciso Mattarella?

Ma alla fine chi ha ucciso Mattarella?

Daniele D'Alessandro

Ma alla fine chi ha ucciso Mattarella?

Giovanni Pizzo  |
domenica 05 Maggio 2024

Riflessione sull'omicidio di Piersanti Mattarella, avvenuto il 6 gennaio del 1980: chi assassinò l'ex Presidente della Regione?

Camminando per via Libertà, la strada dell’Esposizione universale dei tempi in cui Palermo era tornata Capitale, incontri tra i platani maestosi il Giardino Inglese, o all’inglese, omaggio del Basile ad un periodo della storia palermitana in cui gli inglesi, fratelli o avventurieri, influenzarono parecchio.

Oggi quel parco al centro di Palermo è intitolato a Piersanti Mattarella, presidente della Regione Siciliana, vittima del potere criminale mafioso, cristallizza la targa esposta all’ingresso di un giardino meta di tanti bambini e ragazzi palermitani. Ma oggi a 44 anni da quell’eccidio, omicidio eccellente, si diceva con una formula sgraziata e senzazionalista, chi ha ucciso Piersanti Mattarella? Intanto il potere criminale mafioso decrittabile dalla targa fu uno, duplice, triplice? Perché data la portata del gesto efferato se fosse solo uno sarebbe la rappresentazione di un ircovervo unitario. Tutto il potere è criminale e mafioso, non può essere altro. Di fatto quella targa è un’aperta contestazione a Montesquieu e alla separazione dei poteri. Fu solo mafia? Anni di processi, indagini, ipotesi, suggestioni non hanno sciolto un enigma, forse una pietra angolare, della Repubblica italiana. È chiaro che non fu faida, e non solo mafia. Per cui la targa posta da Orlando, il noto mafiologo, non il bravo assessore odierno ai lavori pubblici, dovrebbe essere cambiata al plurale. Vittima di poteri che condividevano un disegno criminale mafioso. Ma quali Poteri? La politica italiana? Quella esclusivamente siciliana, i Servizi deviati meno, solo quelli italiani? È strano che su un omicidio di uno dei più bui periodi della Repubblica non indaghi nessuno, se non un magistrato un giornalista di vaglia, uno scrittore, sembra che tutto sia consegnato ad un Purgatorio della Storia, senza nemmeno l’ottimo Andrea Purgatori. Ci vorrebbe un Elio Petri e Moricone per il sequel del film che vinse l’Oscar, questo è un omicidio al di sotto di ogni sospetto. Perché sembra che a nessuno interessi capire chi ha ucciso Mattarella, come se questo fosse un segreto di Stato informale? In seguito a quell’omicidio la politica italiana, non siciliana, cambiò verso, nacque un pentapartito da concertazione, esplode il debito pubblico e tutti gli italiani, dal ferroviere all’avvocato, si fecero la seconda casa. Il sangue sparso di Mattarella fu carriera per alcuni, riscatto per altri, ascesa e trattative per poteri palesi ed occulti, salvezza compromissoria per un intero Paese. Il processo Mattarella è un assurdo giurisdizionale, non si sa l’esecutore, si enunciano genericamente tutti i componenti della Cupola mafiosa, c’è poi il buco nero di chi ha probabilmente condiviso, se non ordinato, questo omicidio.

Una nota di riflessione. Piersanti Mattarella aveva 42 anni quando diventò presidente della regione più grande e problematica d’Italia. Oggi vista l’età dei contemporanei, non farebbe nemmeno l’assessore. Eravamo più moderni allora di oggi.

Così è se vi pare

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