Catania, coalizioni senza candidati: settimana decisiva

Catania, mancano i candidati delle coalizioni: da Abramo al centrodestra, settimana decisiva

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Catania, mancano i candidati delle coalizioni: da Abramo al centrodestra, settimana decisiva

Melania Tanteri  |
martedì 07 Marzo 2023

A breve, le due coalizioni pronte a contendersi Palazzo degli Elefanti potrebbero decidere chi sarà il candidato alle amministrative.

Settimana decisiva per le amministrative catanesi. Entro qualche giorno, le due grandi coalizioni pronte a contendersi Palazzo degli Elefanti potrebbero decidere chi sarà a rappresentarle, definendo così il quadro di tutti coloro che correranno per la poltrona di primo cittadino.

Elezioni a Catania: lo scenario

A parte alcuni outsider che potrebbero decidere di candidarsi all’ultimo momento, infatti, a mancare nello scacchiere dei nomi in campo sono proprio i rappresentanti della coalizione di centrodestra e di centrosinistra. Gli altri, i “civici”, sono già in campo. Ultimo arrivato è Enzo Bianco: il già quattro volte sindaco di Catania, ieri sera, ha annunciato di volerci riprovare.

Elezioni a Catania: fronte progressista verso il nome

Una decisione, quella di Enzo Bianco, che potrebbe esser stata agevolata dall’esito del sondaggio Demopolis di qualche giorno fa, secondo cui il plurisindaco godrebbe ancora di ampi gradimenti. E che potrebbe dare la spinta alla coalizione di centrosinistra a tirare fuori il nome del candidato progressista. Che potrebbe essere quello di Emiliano Abramo. Tante le voci che vedrebbero nel numero uno della Comunità di Sant’Egidio la figura perfetta per sintetizzare le istanze di diverse realtà politiche e tentare di sfidare la corazzata di centrodestra. Una possibilità sempre più concreta considerato che i potenziali nomi provenienti dal Movimento 5 Stelle, non potrebbero essere candidati per via della regola del terzo mandato. Che Giuseppe Conte non sembra affatto intenzionato a derogare, eliminando in un sol colpo la possibilità che i progressisti convergano su Nunzia Catalfo o su Giancarlo Cancelleri.

Il fronte progressista e i possibili candidati

Abramo potrebbe trovare grandi favori. Dal nuovo Pd targato Schlein, ad esempio, dal momento che incarna alcuni dei punti cruciali del nuovo corso democratico, a cominciare dall’attenzione agli ultimi. Ma anche più a sinistra – la posizione nei confronti dei migranti è senza dubbio un punto di contatto. Tra i Cinque Stelle, però, pare che prenda sempre più corpo l’ipotesi Graziano Bonaccorsi, consigliere comunale e combattivo esponente dell’opposizione a Salvo Pogliese, e tra i maggiori animatori del fronte progressista. Il suo nome sembra piacere non solo ai colleghi di movimento ma a tutti quelli che vorrebbero un candidato “nuovo”. Insomma, una sorta di ballottaggio interno da cui tirare fuori il nome forte e il tavolo definitivo da cui dovrebbe emergere ancora non si è tenuto.

Catania al voto: centrodestra attende Roma

Uno scenario simile è quel che riguarda il centrodestra. All’interno della coalizione di Governo sembra che i mal di pancia – che non sono affatto passati – potrebbero terminare questa settimana. Con la scelta del nome della coalizione che, stando alle parole del meloniano della prima ora, l’ex assessore regionale al Turismo e vicinissimo al ministro Lollobrigida, Manlio Messina, dovrebbe arrivare da Roma. E che, stando ai bene informati, potrebbe venire proprio da Fratelli d’Italia. Nonostante l’auto candidatura di Valeria Sudano, la deputata leghista che avrebbe avuto il via libera da Matteo Salvini e che non sembra intenzionata a fare un passo indietro. “La nostra è una candidatura autorevole – ribadisce al Qds il segretario provinciale, Fabio Cantarella – su cui confidiamo che, con senso di responsabilità, convergano anche gli altri. Il candidato – aggiunge l’esponente del Carroccio – d’altronde, deve avere una comunità alle spalle di consiglieri e rappresentanti, per fare le liste”.

Gli scenari che pesano sulle elezioni a Catania

Giochi ancora aperti sul fronte centrodestra, dunque, in attesa degli scenari che si potrebbero aprire da qui a poco. A cominciare dalla posizione degli autonomisti e del loro leader, Raffaele Lombardo, fresco di nuova assoluzione in Cassazione, dopo il ricorso della Corte d’Appello. Adesso, l’ex presidente potrebbe davvero pensare di scendere personalmente in campo.

Autonomisti e democristiani: nessun veto

Mpa, così come la Nuova Dc, avrebbero più volte evitato di prendere posizione, non mettendo veto su alcuno dei nomi al momento portati avanti, da quello dell’ex assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, a quello dell’ex assessore comunale allo sport e fedelissimo dell’ex primo cittadino etneo, Sergio Parisi. Fino a quelo, appunto, di Sudano, sebbene qualcuno sembri frenare e i non buoni rapporti tra l’ex presidente della Regione e Luca Sammartino non siano un segreto. D’altronde, se Sudano lasciasse lo scranno a Roma, questo potrebbe essere reclamato proprio dall’area autonomista.

Centrodestra: partita ancora aperta

Insomma, la partita nel centrodestra sembra tutt’altro che chiusa e la suggestione Lombardo potrebbe trovare il favore di molti e comporre gli screzi all’interno di una coalizione che ha bisogno di presentarsi compatta alle urne. Manlio Messina, parlando al Qds, si è detto fiducioso. Ma quanto sta avvenendo in provincia – ad Acireale ad esempio – potrebbe smentire il deputato.

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