Mancati pagamenti dei tirocini, Garanzia Giovani in Sicilia è un flop - QdS

Mancati pagamenti dei tirocini, Garanzia Giovani in Sicilia è un flop

Antonino Lo Re

Mancati pagamenti dei tirocini, Garanzia Giovani in Sicilia è un flop

Michele Giuliano  |
mercoledì 17 Agosto 2022

La partenza da febbraio ma ancora non è stato erogato neanche un centesimo. Molti giovani non hanno ancora ricevuto il rimborso

I tentativi di portare avanti delle politiche che aiutino i giovani siciliani a risollevarsi, ci sono, eppure c’è sempre qualche intoppo legato all’erogazione dei pagamenti che va a vanificare tutti gli sforzi. Questo è quello che sta succedendo con il progetto “Garanzia Giovani 2” ed in particolare con la misura 5 dedicata ai tirocini extracurriculari.

Cicala (Cna Trapani): “Tanti giovani stanno rinunciando”

“Una misura di politica attiva del lavoro attesa dal 2015 – commenta amareggiato Francesco Cicala, segretario provinciale della Cna Trapani – ed in un momento di grande difficoltà, tra pandemia, guerra, crisi energetica e inflazione, poteva essere una grandissima opportunità per avvicinare tanti giovani al mondo del lavoro ed evitare che emigrino. Ma ad oggi pochissimi sono stati pagati e tanti a distanza di 5 mesi stanno rinunciando”. Le esperienze di molte aziende riportano sostanzialmente lo stesso andamento: dopo il click day di marzo scorso gli imprenditori hanno assunto dei giovani all’interno delle proprie aziende, entrando nel sistema. Dopo circa 6 mesi, i 300 euro mensili garantiti dall’avviso della Regione non sono arrivati.  E i giovani coinvolti stanno cominciando a pensare di mollare il colpo. Un paradosso, se si pensa alla voglia di tanti giovani di trovare una strada, ma che non riescono a costruirsi un futuro. Ancora di più, se si pensa alle continue polemiche legate alla supposta mancanza di voglia di lavorare dei giovani, che non sarebbero più disponibili a mettersi in gioco.

Il racconto di un imprenditore

“Abbiamo vinto a marzo il click day – racconta un imprenditore che ha nel suo organico un dipendente assunto con questo sistema e che preferisce rimanere nell’anonimato -, siamo quindi entrati in garanzia giovani e abbiamo inserito il ragazzo che lavora con noi da quasi 6 mesi. Lui dovrebbe prendere 300 euro al mese e ancora questi non pagano. Il ragazzo continuamente mi chiede novità sul pagamento ma purtroppo non posso far altro che allargare le braccia. Da quel che sappiamo almeno nella provincia trapanese tutte le pratiche sono bloccate secondo quanto ci riferisce oltretutto il patronato che ha lavorato la nostra pratica come quelle di un’altra decina di aspiranti. Mi sembra paradossale che per tenere la gente a casa, attraverso il reddito di cittadinanza, i soldi ci sono ma per far lavorare i giovani invece non si trovano”.

Cos’è Garanzia Giovani

Garanzia Giovani (Youth Guarantee) è pensato proprio per aiutare i giovani ad inserirsi nel mondo del lavoro: è un programma europeo a favore dell’occupazione giovanile con finanziamenti per i Paesi con un tasso di disoccupazione superiore al 25%. Sono diverse le azioni comprese al suo interno: accoglienza, orientamento, formazione, accompagnamento al lavoro, apprendistato, tirocinio, servizio civile, sostegno all’autoimprenditorialità, mobilità professionale, corsi Its, tirocini, incentivi per le aziende che assumono.

Chi può partecipare a Garanzia Giovani

In Sicilia possono partecipare al programma Garanzia Giovani i cosiddetti Neet, ragazzi non impegnati in un’attività lavorativa né inseriti in un corso scolastico o formativo (Not in Education, Employment or Training), o non Neet in età compresa tra i 15 e i 35 anni (non compiuti) residenti in Italia, che siano cittadini comunitari o stranieri extra Ue regolarmente soggiornanti. Chi si candida e aderisce al programma Garanzia Giovani può ricevere la proposta di tirocini, anche all’estero, che hanno una durata di 6 mesi (12 mesi in caso di disabili o svantaggiati).

L’indennità

Ai tirocinanti è riconosciuta un’indennità mensile fino a 500 euro. In caso di stage svolto fuori dal proprio territorio è previsto in aggiunta un voucher di importo variabile. Il sistema è semplice: a seguito dell’adesione al programma da parte del giovane, questo viene convocato dal Centro per l’Impiego, per la sottoscrizione del Patto di Servizio Personalizzato (Psp); in questo colloquio, il giovane e l’operatore del Cpi concordano il percorso da seguire con l’individuazione di una o più misure ritenute come le più idonee. Il giovane, quindi, sceglie tra i soggetti promotori inseriti in elenco. Da parte sua, l’ente promotore dovrà procedere all’attivazione della politica attiva entro 30 giorni dalla data di ricezione della comunicazione del Cpi.

Monte ore

L’azienda si occupa di definire e redigere il progetto formativo individuale (Pfi) per ciascun tirocinante, tenendo conto del numero di ore giornaliere e settimanali che il tirocinante è tenuto ad osservare. Tale monte ore non potrà comunque essere superiore a quanto previsto dal contratto collettivo applicato dal soggetto ospitante, in riferimento alle attività oggetto del percorso formativo.

Michele Giuliano

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