Gli ex Pip alla Resais con contratto a tempo indeterminato - QdS

Gli ex Pip alla Resais con contratto a tempo indeterminato

Michele Giuliano

Gli ex Pip alla Resais con contratto a tempo indeterminato

sabato 04 Maggio 2019

Sono 2.800. Entro il prossimo mese di giugno sarà completato il passaggio sul piano burocratico. Dubbi ancora sull’entità dell’assegno mensile: non è scontata la conferma dei 900 euro

PALERMO – Nell’arco di un mese, quindi entro il prossimo giugno, sarà completato il passaggio dei circa 2.800 ex Pip alla Resais con contratto a tempo indeterminato.

Sono state concluse le operatività istruttorie, adesso il dipartimento regionale della Famiglia e delle Politiche sociali e il dipartimento regionale del Lavoro, dell’impiego, dell’orientamento, dei servizi e delle attività formative, la Resais e le parti sociali saranno chiamate a definire gli aspetti economici e normativi del transito.

Se dovesse rimanere invariato il fondo economico, pari a circa 30 milioni, allora si dovrà fare un taglio all’assegno mensile. Nel frattempo, è assicurata dal dipartimento regionale del lavoro l’erogazione dell’assegno di sostegno al reddito nonché degli assegni familiari in godimento al 31 dicembre 2017.

Per coloro i quali sono iscritti nell’elenco ad esaurimento che non transitano, che, cioè, nel termine di sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge chiedono di non volere transitare, continuano ad applicarsi le misure di sostegno al reddito al momento in atto.

Altra situazione ancora per coloro i quali abbiano beneficiato dell’indennità per la fuoriuscita definitiva dal bacino di appartenenza, possono su istanza chiedere di essere iscritti in una apposita lista istituita presso l’assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, per la quale sono stati determinati i criteri di iscrizione nella lista tramite decreto. Se invece volessero transitare nell’elenco ad esaurimento, devono restituire l’indennità ricevuta.

Insomma, il cammino verso la Resais procede lentamente e con numeri ben più piccoli di quello che ci si aspettava e ci si augurava. Lo scorso novembre era stato chiesto ai lavoratori, ben 2.800 persone che vivono con un sussidio mensile di quasi 900 euro al mese in cambio di lavori di pubblica utilità per conto della Regione, se volessero o meno transitare nella società “Resais società per azioni” o continuare a fruire del sostegno al reddito garantito fino ad ora ormai da diversi anni. E solo in 65 hanno risposto. Quello che voleva essere una sorta di censimento per poter quantificare i numeri reali coinvolti nell’operazione e quindi, le effettive necessità economiche da approntare per affrontare l’intera operazione, si è trasformato nel riconoscimento di un flop. E la dimostrazione di come si permanga nel paradosso, perché si tratta di “regolarizzare” in una società pararegionale dei precari di lunga data che lavorano nella Pubblica Amministrazione senza aver mai fatto un concorso.

I sindacati sono intervenuti più volte per sollecitare la risoluzione del problema che grava sui lavoratori e allo stesso modo sulle casse dell’amministrazione regionale. “Questo è finalmente il primo passo concreto dell’iter che dovrà consentire a breve il passaggio dei lavoratori alla Resais” commenta Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia. “Dopo anni l’annosa vicenda di queste famiglie che lavoravano senza diritti e riconoscimento per la Regione dentro gli uffici si avvia ad una regolarizzazione. È il coronamento di una battaglia durata anni, con una soluzione che garantisse i lavoratori e i servizi”, ha aggiunto Marianna Caronia, fra le promotrici del provvedimento di stabilizzazione previsto dalla Legge regionale 8/2018.

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