L’economia civile tra profitto e benessere - QdS

L’economia civile tra profitto e benessere

Chiara Borzi

L’economia civile tra profitto e benessere

sabato 06 Maggio 2023

Al Dipartimento di Economia e impresa dell’Unict incontro sui nuovi modelli per lo sviluppo sostenibile. Il professore Zamagni: “Tornare a servire la pubblica felicità e favorire la fioritura umana”

CATANIA – L’economia civile è un paradigma vecchio di tre secoli su cui contare, oggi, per contrastare le storture generate dall’extra profitto nei rapporti socio-economici e con l’ambiente. Il tema della sostenibilità è entrato già da tempo nelle università italiane, ed in particolare al Dipartimento di Economia e Impresa (Dei) Unict, l’insegnamento offre agli studenti strumenti per l’organizzazione di una nuova imprenditorialità.

Al termine della settimana iniziata con la celebrazione della Festa del Lavoro, il Dei ha ospitato il professor Stefano Zamagni durante il seminario “Nuovi Modelli Economici per le Imprese e per lo Sviluppo Sostenibile” dedicato all’economia civile e promosso da Sec (Scuola di Economia Civile), Pausania e Aipec (Associazione Italiana Imprenditori per una Economia di Comunione .

Economista, ex presidente dell’Economia del Terzo Settore, ex presidente dell’Accademia pontificia delle scienze sociali e tra i più importanti collaboratori di papa Benedetto XVI per la stesura dell’enciclica Caritas in veritate, Zamagni ha ricordato l’origine meridionale del paradigma.

“L’economia civile è nata esattamente a Napoli e a Palermo, solo che napoletani e palermitani non lo sanno e vanno, purtroppo, sempre a rimorchio degli altri. La prima cattedra di economia è nata a Napoli nel 1753 e si chiamava cattedra di economia civile, poi arrivò a Palermo con Giacinto Dragonetti, allievo del fondatore del Antonio Genovesi, che fu il presidente del tribunale del Regno delle Due Sicilie. L’idea di base è tornare a servire la pubblica felicità, perché l’economia deve favorire lo sviluppo e la fioritura umana nelle diverse forme in cui questa si esprime. Da questi assunti – ha spiegato Zamagni – si capisce la provenienza dal Mezzogiorno d’Italia; in questi territori le regole del mercato funzionavano in funzione del benessere della persona, mentre il paradigma anglosassone si basava sulla massimizzazione del profitto”.

Fare economia serve, ma non a scapito della società e dei lavoratori. “Il profitto ci vuole, ma il punto è che l’extra profitto si è trasformato in profitto – ha detto l’economista -. Se per massimizzare il guadagno sfrutto gli operai non è lecito. L’Italia è il paese d’Europa con i livelli salariali più bassi, la gente si sta stufando. L’economia è nata non per creare diseguaglianze. Se la quarta rivoluzione industriale richiede ‘creatività’ e otterrò questo risultato solo mettendo i lavoratori in condizioni adeguata di esprimersi”.

L’incontro è stato aperto da Roberto Cellini, segretario generale della Società italiana degli Economisti e direttore del Dei catanese. “La Sicilia è una terra attenta alle dimensioni dell’economia civile e nelle attività del terzo settore, nelle zone del sud-est, mostra numeri superiori alla media nazionale. E’ vero, ci sono anche i problemi, ma anche tante energie impegnate in questo modo di fare economia, che è utile allo sviluppo civile della società. Zamagni è un maestro per molti di noi, lo è per me particolarmente, ed è un’autorità scientifica nel campo dell’economia civile. La sostenibilità è un tema oggettivamente importantissimo, oltre che essere al centro del Pnrr”.

Durante il seminario sono intervenuti la professoressa associata di Scienze merceologiche Agata Matarazzo, ad introduzione dell’intervento di Gaetano Giunta della fondazione Me.S.S.In.A., MECC S.C. impresa sociale; il professore associato di Economia aziendale Pierluigi Catalfo, che ha presentato il caso studio del Dott. Fabio Bruno di Management Technologies srl; la professoressa associata di Economia e Gestione delle imprese Melita Nicotra del Dei, che ha dato la parola a Davide Capodici, referente Aipec Sicilia e Consorzio Sol.Co., per il terzo caso studio. L’incontro è stato moderato dal giovane dottore Claudio Risino.

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