M5s, e per la Sicilia arrivò una senatrice... umbra - QdS

M5s, e per la Sicilia arrivò una senatrice… umbra

redazione

M5s, e per la Sicilia arrivò una senatrice… umbra

giovedì 01 Agosto 2019

Il Pd occupa il Senato protestando contro la decisione di assegnare all'Isola la prima dei non eletti a Perugia. "Violato il principio di elezione su base regionale sancito dall'articolo 57 della Costituzione". Umbria a 17 parlamentari

Emma Pavanelli, 45 anni, negoziante di Perugia, prima dei non eletti del M5s in Umbria è la nuova senatrice… della Sicilia.

Sì, perché ieri in Senato, dopo una giornata movimentata con sedute sospese per ben quattro volte e l’occupazione dei banchi del governo da parte del Pd, che ha, giustamente, giudicato la decisione incostituzionale, alla fine (con 150 sì e 121 no) l’Aula ha approvato la relazione proposta dalla Giunta per le elezioni per assegnare il seggio della Sicilia rimasto vacante, dopo le elezioni del 4 marzo 2018, per mancanza di candidati del movimento.

“Sono onorata di entrare a far parte del Senato della Repubblica e del gruppo Movimento 5 Stelle per dare il mio contributo per le nostre battaglie, in particolare sull’Ambiente: la sostenibilità è la chiave della costruzione del futuro di tutti noi” ha scritto in una nota la neo senatrice umbro-siciliana.

Grazie a questa mossa l’Umbria sale a quota 17 parlamentari e la Sicilia scende a 51, mentre la pattuglia grillina a Palazzo Madama passa da 106 a 107 senatori e la maggioranza pentaleghista – o ciò che ne rimane – potrà contare un voto in più alla vigilia di votazioni importanti come il dl Sicurezza e le mozioni sulla Tav previsti la prossima settimana.

Ma il Pd ha annunciato che continuerà la sua battaglia per restituire il seggio senatoriale alla Sicilia perché ritiene la decisione dell’attuale maggioranza una “violazione del principio di elezione su base regionale sancito dall’articolo 57 della Costituzione, che prefigura l’illegittima composizione dell’Assemblea del Senato”.

E secondo i dem c’è il rischio “di pregiudicare la legittimità di ogni futura deliberazione assunta dal Senato” e comunque di “minare in maniera irreparabile la credibilità dell’Organo e della sua Presidenza”.

L’occupazione del Partito democratico si è conclusa soltanto quando la presidente del Senato Elisabetta Casellati, che per settimane aveva rifiutato di farlo, non si è impegnata a inviare il dossier sull’iter che ha portato all’assegnazione a una perugina di un seggio senatoriale siciliano alla Corte Costituzionale.

E le “precisazioni” del capogruppo grillino Stefano Patuanelli – “La Costituzione prevede che ci siano 315 senatori eletti al Senato e se il plenum dell’Aula non è garantito è per colpa di una legge elettorale che non abbiamo fatto noi” sono state immediatamente smontate dal capogruppo del Pd in Commissione Affari costituzionali Dario Parrini: “L’eventuale presenza di un vuoto nella legge si risolve cambiando la legge, non andando con arroganza contro di essa”.

Insomma, sulla vicenda, la battaglia continua.

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