Manifestazione del Corpo Forestale Siciliano a Palermo - VIDEO

VIDEO | Corpo Forestale Siciliano in protesta, la richiesta: “Servono mezzi, lavoro e sicurezza”

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VIDEO | Corpo Forestale Siciliano in protesta, la richiesta: “Servono mezzi, lavoro e sicurezza”

Sonia Sabatino  |
giovedì 11 Aprile 2024

Dopo la strage di Suviana, la protesta dei forestali a Palermo per le condizioni lavorative precarie si è trasformato in un momento di riflessione sulla sicurezza.

Doveva essere una manifestazione del Corpo Forestale Siciliano per la mancata riforma che aspettano da tempo in merito ai contratti e alla sicurezza sul lavoro, ma in seguito alla strage di Suviana si sono accodati i sindacati (CGIL- UIL – FIOM), che stamattina si sono riuniti davanti palazzo D’Orleans, sede della presidenza della Regione.

“Chiediamo più sicurezza sul posto di lavoro, l’anno scorso per noi è stato molto pesante, perché gli incendi hanno devastato il nostro patrimonio ambientale e sono morti due lavoratori durante il servizio antincendio e sono morti perché uno dei lavoratori aveva 67 anni – precisa Tonino Russo segretario generale Flai Cgil Sicilia – I lavoratori hanno un’età media molto avanzata, quindi al governo chiediamo la riforma del settore forestale perché serve urgentemente un ricambio generazionale”.

Manifestazione del Corpo Forestale Siciliano, la situazione

Sono 16.000 i lavoratori forestali in Sicilia, ma soltanto 1.500 hanno un contratto a tempo indeterminato, tutti gli altri hanno contratti a 78, 101 o 151 giorni. “Poi chiediamo più mezzi e che le strutture si dotino di dispositivi di sicurezza adeguati per i lavoratori, chiediamo che ci sia più sicurezza per i lavoratori e per il territorio della nostra regione, infatti sta arrivando l’estate e noi siamo nelle stesse condizioni dell’anno precedente – aggiunge Russo -. Abbiamo concordato con il dipartimento sviluppo rurale e con il corpo forestale di assumere tutti i lavoratori centunisti e centocinquantunisti della Sicilia contemporaneamente, in modo tale che si riescono a fare le opere di prevenzione e partire con la campagna antincendio che quest’anno partirà il 15 maggio, quindi, con un mese di anticipo rispetto agli anni precedenti, ma non si sta pensando ad un sistema che protegga sia i lavoratori sia il nostro patrimonio ambientale”.

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La voce di chi protesta

“Manifestiamo davanti palazzo D’Orleans perché oltre alle questioni di portata nazionale, anche il Governo della regione deve dare delle risposte rafforzando il proprio apparato ispettivo, investendo sulla formazione, provando a fare un grande patto sulla salute e sulla sicurezza – dichiara Alfio Mannino Segretario Generale Cgil Sicilia – Perché noi abbiamo anche la necessità di provare a dare una risposta sul piano della qualità del lavoro; infatti, la Sicilia non è soltanto la regione dove il lavoro manca, ma purtroppo quello che c’è spesso è un lavoro precario, sottopagato, sfruttato e questo determina una condizione di insicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici che non è più sopportabile”.

“In merito alla sicurezza sul lavoro la competenza è esclusivamente della Regione, quindi tutta la questione degli organi ispettivi è in capo alla Regione Siciliana; poi, è chiaro che il Governo nazionale ha una sua grande responsabilità che è quella di aver precarizzato il mondo del lavoro, che è quello di aver introdotto e deregolamentato tutto il mondo degli appalti e subappalti perché basti pensare che negli ultimi fatti di cronaca ciò che emerge è che non si capisce a chi va imputata la responsabilità della gestione della sicurezza in quel luogo di lavoro”.

“Oggi scendiamo in piazza perché chiediamo diritti essenziali e fondamentali come la salute e la sicurezza sul lavoro sono temi che ancora oggi purtroppo vengono ignorati – chiosa Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia, presente alla manifestazione del Corpo Forestale Siciliano -. Bisogna bloccare tutte quelle aziende che non applicano le norme, bisogna controllare con gli ispettori e sanzionare chi non rispetta le regole, occorre che queste aziende chiudano una volta per tutte”.

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