Qualità della vita in Ue: la città peggiore è Palermo

Palermo “invivibile”, è la città peggiore per qualità di vita in Ue: i dati del rapporto

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Palermo “invivibile”, è la città peggiore per qualità di vita in Ue: i dati del rapporto

Redazione  |
venerdì 05 Gennaio 2024

La qualità della vita a Palermo è la peggiore d’Europa. Un sondaggio rileva il seguente dato percepito dai cittadini in 83 centri urbani.

La qualità della vita a Palermo è la peggiore d’Europa. Un sondaggio europeo rileva il seguente dato percepito dai cittadini in 83 centri urbani (6 italiani). Il luogo preferito è Zurigo e il capoluogo siculo è fanalino di coda: la località isolana è penalizzata soprattutto dalla scarsa efficienza della burocrazia, anche se la città non brilla nemmeno per i servizi offerti a bambini e anziani.

Il podio vede Copenhagen (Danimarca) e Gröningen (Paesi Bassi): oltre il 95% dei residenti è soddisfatto della propria città. La percezione peggiore è quella dei residenti di Palermo, Atene e Istanbul: solo il 65% (o meno) afferma di essere soddisfatto della propria vita. Nel nostro Paese le percentuali di cittadini soddisfatti della città in cui vivono oscillano tra l’89% di Verona e il 62% di Palermo (differenza di 27 punti percentuali).

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Palermo peggiore per qualità di vita, differenze con altre graduatorie

Un’interessante classifica viene fuori dalla sesta edizione del Rapporto 2023 sulla qualità della vita nelle città europee. Il sondaggio è stato diffuso nel 2007 per la prima volta. Si tiene in considerazione la percezione dei cittadini di 83 centri urbani maggiori distribuiti in Europa (anche nel Regno Unito) o affacciati sul Mediterraneo. Sono state effettuate interviste nell’aprile 2023 a un campione di 71.153 persone.

Si registra una differenza rispetto alla classifica de “Il Sole 24 ORE” sulla Qualità della vita nelle province italiane. Non sono raccolte informazioni statistiche oggettive bensì rileva l’opinione soggettiva dei cittadini in relazione a determinati aspetti della propria vita. Dunque i risultati emerge il livello di soddisfazione percepita dai cittadini e non l’efficacia dei servizi oppure l’ampiezza di certi fenomeni urbani con dati statistici.

“Molti aspetti correlati alla qualità della vita – costi abitativi, aria pulita, servizi culturali (ad esempio accesso ai musei), trasporti, opportunità di lavoro, rischi (ad esempio criminalità) – dipendono da dove vive una persona, motivo per cui il luogo di residenza influisce sulla qualità della vita – si legge -. Eppure, ci sono alcuni servizi che possono essere particolarmente rilevanti per alcuni gruppi specifici di persone, meno per altri: per questo motivo le risposte del questionario sono suddivise anche in base a quattro gruppi di rispondenti (immigrati, persone Lgbtq, famiglie con bambini piccoli e anziani)”.

Dal rapporto Ue sulla qualità di vita emerge che solo il 62% degli intervistati è soddisfatto di vivere a Palermo. Una soglia ben più bassa rispetto alla prima città italiana tra quelle analizzate (Verona, 85%) e alle altre mete europee. La città si trova in basso in quasi tutte le classifiche – soprattutto in quella che riguarda dell’efficienza e la rapidità dei servizi della Pa -, tranne che in una: quella che analizza la percentuale di turisti che riescono a trovare un alloggio a un prezzo ragionevole. In questo caso, Palermo si conferma una grande meta turistica ma anche abbastanza economica rispetto ad altre destinazioni europee, occupando uno dei primi 5 posti in classifica.

Che fattori sono analizzati?

Sono tante le analisi effettuati: i sentimenti e percezioni riguardo al proprio tenore di vita, alla qualità della società e dell’ambiente che ci circonda. All’indomani di eventi importanti come la pandemia da Covid-19 è stato considerato importante porre l’attenzione su questi aspetti. L’indagine fotografa quindi la soddisfazione dei residenti nel vivere nella loro città e quanto questa è cambiata rispetto al 2019. Tra il 2019 e il 2023, ad esempio, la felicità (soddisfazione percepita) è leggermente diminuita nella maggior parte delle città. Viene, infatti, fuori un calo significativo di oltre 3 punti percentuali in 34 delle 76 città per cui è possibile un confronto.

La soddisfazione di vivere in città pare aumentare moderatamente con il livello di istruzione dei residenti. Anche gli occupati a tempo pieno (87%) e i pensionati (89%) hanno più alti livelli di soddisfazione cittadina, leggermente più elevati anche tra i residenti over 55 (88%); mediamente più felici, in generale, le famiglie unipersonali e le coppie senza figli. Alla richiesta se la città sia il luogo migliore per vivere con bambini tra le dieci città con la percentuale di soddisfazione o gradimento più basso compaiono sempre Roma, Palermo e Napoli. Se, invece, si cerca un lavoro, a Palermo la percentuale scende al 4% e risale all’11% a Napoli e al 20% a Roma. Il discorso, con percentuali più elevate, è il medesimo quando si parla di persone soddisfatte del proprio lavoro.

Fattore che sorride al capoluogo siculo per quanto riguarda trovare un alloggio a prezzo ragionevole: Palermo balza nella classifica raggiungendo le prime dieci più in alto piazzandosi al quinto posto con una percentuale del 63%. Al primo c’è Aalborg (68%).

La burocrazia è una caratterista decisiva per quanto concerne il divario tra Nord e Sud. A Zurigo l’83% degli intervistati sostiene che i tempi per le procedure siano ragionevoli. A Palermo solo il 13%, a Roma il 17%, a Napoli il 27% e a Torino il 34%. La situazione non migliora quando si parla dell’accessibilità online ai servizi e alle informazioni della pubblica amministrazione.

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