Palermo, sicurezza urbana: le istituzioni non arretrano - QdS

Palermo, sicurezza urbana: le istituzioni non arretrano

redazione

Palermo, sicurezza urbana: le istituzioni non arretrano

giovedì 15 Febbraio 2024

Ieri l’ennesimo sviluppo all’interno di uno dei tanti casi legati alla movida violenta nel capoluogo siciliano. Il procuratore De Lucia: “Attività di Procura e Forze di Polizia in costante fermento”

PALERMO – Nella mattinata di ieri è stata eseguita una misura cautelare, disposta dal Giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo siciliano, nei confronti di tre soggetti indagati per rissa aggravata e per porto in pubblico di arma da fuoco e sparo in aria di diversi colpi d’arma.

La rissa con spari in pieno centro storico

Come spiegato in una nota a firma del procuratore della Repubblica Maurizio De Lucia “i provvedimenti restrittivi (custodia cautelare in carcere per il primo ed arresti domiciliari per gli altri) scaturiscono dalle indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia di Palermo Piazza Verdi a seguito di una vicenda che ha avuto un’amplissima eco mediatica sui social media, in considerazione del fatto che la rissa e il pericoloso uso illegale di armi da sparo sono avvenuti in pieno centro cittadino, in particolare in un’area in cui si concentrano moltissimi locali che animano la cosiddetta movida serale e notturna cittadina (via Isidoro la Lumia e strade limitrofe)”.

Il fatto, commesso nelle prime ore del mattino del 10 dicembre 2023, dinnanzi a centinaia di avventori di pubblici locali, si inserisce in un momento storico in cui diversi sono stati gli episodi che hanno rischiato di mettere in crisi la sicurezza pubblica nelle strade cittadine, ma in relazione ai quali, come questa volta, forte e immediata è stata la reazione repressiva dello Stato e il dinamismo della Procura della Repubblica e delle Forze dell’Ordine, Polizia di Stato e Carabinieri, “che hanno assicurato alle carceri statali i soggetti prontamente individuati quali indiziati per la commissione dei diversi misfatti”.

“Nella risposta dello Stato – ha aggiunto ancora De Lucia – ha trovato prima applicazione il Dl 15 settembre 2023, n. 123 (cosiddetto Decreto Caivano), recante misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile. È stato infatti contestato il neo articolo 421 bis del Codice penale che punisce chiunque, al fine di incutere pubblico timore o di suscitare tumulto o pubblico disordine o di attentare alla sicurezza pubblica, fa esplodere colpi di arma da fuoco o fa scoppiare bombe o altri ordigni o materie esplodenti (la cosiddetta ‘stesa’)”.

Non è l’unico episodio violento a Palermo

Come detto, quello per cui si è intervenuto nella giornata di ieri non è l’unico episodio violento che ha interessato nell’ultimo periodo il capoluogo siciliano. Occorre ricordare, per esempio, la violenta aggressione di due ispettori della Polizia municipale che si trovavano per ragioni di istituto dinnanzi a un locale di mescita di alcoolici all’interno del perimetro della Vucciria, per cui sono stati individuati quali gravemente indiziati del delitto quattro soggetti tutti pregiudicati i quali avevano il chiaro intento di mantenere inalterato il contesto di illegalità in quella zona, ritenendo il controllo delle Forze dell’Ordine una “ingiustificata invasione della sfera di competenza”.

Altro episodio brutale è quello commesso nelle zone destinate della cosiddetta movida selvaggia, nell’area al di sotto della via Isidoro la Lumia, con l’omicidio del giovane Rosolino Celesia per mano di un minorenne avvenuto, qualche giorno prima del Natale 2023, all’interno della discoteca Notr3 di via Pasquale Calvi. Anche per tale episodio, l’intervento contestuale di Polizia e Carabinieri, coordinati dalle due Procure della Repubblica competenti, presso il Tribunale ordinario e presso quello per i Minorenni, ha assicurato alla legge il colpevole (reo confesso) e ha fatto chiarezza immediata sul sistema di favoreggiamento che ha circostanziato i fatti.

“L’attività della Procura della Repubblica e delle Forze di Polizia giudiziaria – ha concluso il procuratore De Lucia – è in continuo e non arrestato fermento, al fine di pervenire a un clima più sereno di civile convivenza cittadina, a discapito del quale sembrano agitarsi taluni soggetti che vivono senza riconoscere il primato della legge e che saranno in modo fermo e severo perseguiti per essere assicurati agli istituti di pena, pur nel rispetto ed in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza”.

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