“Ponte sullo Stretto, ora Roma non ha più alibi” - QdS

“Ponte sullo Stretto, ora Roma non ha più alibi”

Raffaella Pessina

“Ponte sullo Stretto, ora Roma non ha più alibi”

giovedì 11 Giugno 2020

FdI e Fi: “Infrastruttura farà da traino alla crescita del Mezzogiorno”. Musumeci: “Tema da campagna elettorale. In tutte le altre parti del mondo si sarebbe fatto in un paio d'anni”

Il centrodestra torna all’attacco per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. In una nota congiunta le esponenti di Fratelli d’Italia Carmela Ella Bucalo e Elvira Amata rispettivamente, componente della commissione lavoro alla Camera e presidente del Gruppo FdI al Parlamento siciliano dettano la ricetta: “Con le risorse del Recovery fund sara’ possibile realizzare il ponte che, oltre a portare ricadute incredibili sull’economia italiana, garantirebbe almeno 100 mila posti di lavoro. Consideriamo anacronistico continuare a dibattere sull’utilità o meno di questa costruzione.

Nelle scorse settimane, FdI ha presentato all’Ars un odg chiedendo al Governo regionale di farsi portavoce con lo Stato centrale affinche’ non si perdano fondi e opportunità”.
Forza Italia ritiene necessaria la realizzazione di questa opera per superare il deficit infrastrutturale.
“Il Sud Italia deve sfruttare come opportunità la crisi in atto e, recuperando il gap con la restante parte del Paese, può fare da traino per la crescita ed essere un motore propulsivo per lo sviluppo della nostra economia – ha detto Matilde Siracusano, deputata di Forza Italia – Servono subito una ‘no tax area’, la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, l’alta velocità, opere irrigue per l’agricoltura, reti digitali, e risorse per scuole, università ed asili”. Per il Governatore Musumeci il problema è che non si passa mai ai fatti.

“Sul Ponte sullo Stretto non c’è assolutamente niente di nuovo. Non è difficile parlarne, è difficile passare dalle parole ai fattiL’opera è “il completamento di un’infrastruttura transeuropea che parte dal Baltico e finisce a Palermo. In tutte le parti del mondo si sarebbe fatta in un paio di anni, qui da noi diventa solo argomento di campagna elettorale. Non si capisce il motivo”.
R.P.

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