Stabilizzazioni al Comune di Alcamo, permangono ancora incertezze - QdS

Stabilizzazioni al Comune di Alcamo, permangono ancora incertezze

Vincenza Grimaudo

Stabilizzazioni al Comune di Alcamo, permangono ancora incertezze

martedì 20 Agosto 2019

L'amministrazione frena: “Serve riqualificare il personale, in passato assunzioni selvagge”. In 100 restano fuori ad oggi ufficialmente, si rompe il dialogo con i sindacati

ALCAMO (TP) – Ennesimo vertice in prefettura per il nodo stabilizzazioni al Comune di Alcamo, nessuna intesa tra l’amministrazione comunale e i sindacati.

La Uil interrompe definitivamente le procedure di raffreddamento e preannuncia l’ipotesi anche di arrivare ad un pacchetto di sciopero. Con l’amministrazione comunale la rottura oramai è su tutta la linea: “L’amministrazione è stata sempre molto aperta al dialogo – afferma il sindaco Domenico Surdi – e, come sanno tutti i lavoratori, sta cercando di fare il massimo per garantire in totale trasparenza sia la loro dignità che quella di tutti i cittadini che pagano le tasse e chiedono servizi. Nonostante questo il segretario della Uil ha annunciato sciopero. Non ho ancora capito quale sia la reale rivendicazione e francamente ho i miei dubbi che i lavoratori stessi siano convinti a farlo. È il momento che venga fuori chi vuole risolvere i problemi e chi invece ci sguazza”.

Parole dure che arrivano al culmine di mesi di durissimi scontri sul tema delle stabilizzazioni. Rottura dovuta al piano del fabbisogno del personale stilato dal Comune che prevede la stabilizzazione soltanto di 300 dei 400 precari attualmente in servizio, anche se per tutti arriverebbe un aumento a 24 ore settimanali. Recentemente da parte del governo cittadino c’è stata un’apertura a rivedere questo Piano ma senza alcun atto scritto. Proprio questo aspetto avrebbe fatto saltare ogni tentativo di conciliazione:

“All’amministrazione abbiamo dato tutto il tempo necessario – afferma il segretario della Uil Fpl Trapani Giorgio Macaddino – ma a distanza di tre incontri e tre mesi di trattative ancora non è stato messo nulla di nero su bianco. Nell’ultimo vertice in prefettura abbiamo chiesti tempi e numeri certi e ci è stato risposto dall’amministrazione che non vogliono ricatti. L’impressione è che si prenda tempo per verificare anzitutto i lavoratori che vogliono volontariamente fuoriuscire dal bacino, così come prevede la legge”.

Il governo cittadino dal suo canto ha continuato a ribadire di aver bisogno di una riqualificazione del personale. In pratica il problema non è in sé un esubero di personale, quanto al contrario la mancanza di determinati profili professionali e l’eccesso di altre figure che invece non servono. In pratica tanti amministrativi che stanno dietro la scrivania e pochi operai tecnici specializzati in grado di scendere in strada ed effettuare interventi di manutenzione del verde o di altro tipo.

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