La triste parabola della sanità in Sicilia, strutture in crisi e servizi carenti - QdS

La triste parabola della sanità in Sicilia, strutture in crisi e servizi carenti

redazione

La triste parabola della sanità in Sicilia, strutture in crisi e servizi carenti

Giuseppe Bonaccorsi  |
giovedì 25 Aprile 2024

Situazione insostenibile soprattutto nelle isole minori, dove i sindaci temono per la salute dei propri concittadini

PALERMO – Nelle grandi città della Sicilia la mancanza di medici, soprattutto nei reparti di emergenza, è temporaneamente diminuita grazie all’accesso in corsia degli specializzandi. Per esempio nel Pronto soccorso, nella semintensiva e nella Medicina di urgenza del Policlinico di Catania, su un organico di 34 medici, 13 sono specializzandi. Si tratta di dottori che possono effettuare una visita soltanto alla presenza di un tutor (un medico strutturato esperto) oppure trattando soltanto i codici minori, ma non quelli rossi.

Carenza medici, nei grandi ospedali quindi qualcosa comincia a muoversi

Se nei grandi ospedali quindi qualcosa comincia a muoversi per ridurre un gap che rischia di mettere a rischio i parametri di assistenza, in quelli piccoli, ma soprattutto nelle strutture delle isole minori siciliane, il diritto alla salute è spesso messo in discussione da tagli di organico, carenze, disposizioni e chiusure di reparti che nel corso degli ultimi anni hanno impoverito un’offerta sanitaria pubblica che sta ulteriormente diminuendo.

Neglio ospedali delle isole minori situazione drammatica

Per esempio, negli ospedali di secondo livello di Lipari (che serve tutte e sette le isole dell’arcipelago eoliano) e di Pantelleria, grande isola che dista 76 miglia dalla terraferma, l’ortopedico è presente soltanto una volta a settimana e sempre se le condizioni atmosferiche lo permettono. Tanto che gli isolani, ironicamente, quando vengono a conoscenza che un loro concittadino è rimasto vittima di una frattura esclamano: “È caduto di lunedì? È stato fortunato… perché oggi c’è l’ortopedico!”. Ma negli ospedali non mancano soltanto professionisti in questo settore. Ci sono carenze anche in cardiologia, radiologia e molte altre specializzazioni. Qualche giorno fa un paziente ha raccontato che si è recato a notte fonda nel Pronto soccorso di Lipari per un fortissimo dolore alla schiena e il medico dopo averlo visitato gli ha detto: “Ok, adesso torni domani mattina dalle 9 che le facciamo una radiografia”. Il paziente ha chiesto perché non gli venisse fatta subito, ma il medico ha risposto: “Il radiologo è reperibile. Di notte viene chiamato solo per le emergenze”.

I sindaci delle Eolie a fianco di comitati per la Salute

Questa situazione ha spinto i sindaci delle Eolie ad aderire a fianco di comitati per la Salute, di associazioni e cittadinanza, all’Assemblea permanente per la salute pubblica e li ha spinti anche a confermare la loro presenza alla manifestazione del 17 maggio che si terrà a Milazzo in favore del potenziamento dei Distretti socio-sanitari di Barcellona, Lipari e Milazzo. Il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo e quello di Santa Marina Salina, Domenico Arabia, non hanno nascosto le notevoli difficoltà riscontrate in sede istituzionale nel riuscire a far valere adeguatamente le peculiarità e i disagi delle isole minori.

“L’adesione dei sindaci – ha spiegato Giovanna Maggiore, presidente del Coordinamento nato nel 2022 proprio per mettere insieme gli impegni dei comitati, delle associazioni e dei semplici cittadini a supporto del lavoro dei sindaci – rappresenta una svolta molto importante e ridona speranza alla nostra lotta”.

Nel corso dell’incontro che ha sancito l’adesione dei sindaci eoliani all’Assemblea permanente è emerso il senso di sconforto e l’enorme preoccupazione della popolazione per tutti i disagi e i rischi connessi dalla carenza di offerte sanitarie provocate anche dalla mancanza di un numero appropriato di medici. Su questo punto l’Asp di Messina ha comunicato che a breve l’azienda immetterà in servizio alcuni medici stranieri, risultati idonei dalla apposita commissione istituita dal governatore Schifani. Due di essi andranno a Barcellona, due a Milazzo, nei reparti di Pronto soccorso, mentre altri quattro saranno destinati a Lipari in diverse discipline. L’Asp ha reso noto che questi contratti sono a tempo indeterminato, ma presto ne arriveranno altri con contratto a tempo determinato. Certo, se si considera il numero dei medici mancanti in tutta l’Isola si tratta di una goccia nel mare, ma pur sempre goccia è.

La situazione a Lipari e Pantelleria: “Smantellato il sistema sanitario”

Riccardo Gullo, sindaco di Lipari
Riccardo Gullo, sindaco di Lipari

“Ci è sembrato doveroso aderire all’Assemblea permanente in difesa della salute nel comprensorio delle isole Eolie. Si tratta di un’azione dimostrativa nei confronti delle autorità preposte per il fatto che sulla sanità ci vuole più attenzione e soprattutto bisogna ripristinare alcuni servizi che mancano”. Lo spiega il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, interpellato dopo aver aderito all’organismo composto da associazioni, comitati e comuni cittadini dell’arcipelago, istituito per portare avanti le legittime rimostranze per la situazione della sanità pubblica nelle isole minori.

“Abbiamo carenze non più sostenibili – aggiunge il primo cittadino eoliano – come l’assenza di un ortopedico, presente solo in via temporanea e non permanente. Anche la Cardiologia e la Medicina sono carenti di personale anche se si sta operando per avere due medici che arriveranno dall’Argentina. Ci sono quindi mancanze enormi che vanno assolutamente coperte dall’Asp”.

Gullo ha aggiunto che l’organismo dell’Ancim (Associazione nazionale sindaci Comuni isole minori) da tempo svolge una azione da pungolo nei confronti della Regione attraverso documenti congiunti volti a ottenere azioni concrete dal governo regionale a difesa della salute e per quanto riguarda i trasporti del diritto alla continuità territoriale.

Fabrizio D’Ancona, sindaco di Pantelleria

Alle parole del sindaco di Lipari seguono quelle del primo cittadino di Pantelleria, Fabrizio D’Ancona, sin dai primi giorni dal suo insediamento in prima linea per la difesa della sanità pubblica nella sua isola: “Anche a Pantelleria, più o meno, la situazione è identica a quella delle Eolie. Purtroppo il tema sanità, come quello della carenza di trasporti, è più o meno comune a tutte le isole minori siciliane. Nel corso degli anni scorsi c’è stata una sorta di smantellamento del sistema sanitario pubblico, che non è più accettabile da parte della comunità locale”.

D’Ancona rincara la dose aggiungendo che “a differenza delle Eolie a Pantelleria c’è un’aggravante in più: la distanza dalla terraferma che rende più problematica ogni azione. Mentre alcune isole delle Eolie distano 24 miglia da Milazzo, noi siamo distanti da Trapani quasi 200 miglia. Questo amplifica le problematiche, soprattutto quando bisogna assolutamente operare un trasporto di un paziente grave in elisoccorso”.

“In un primo tempo – sottolinea ancora D’Ancona – Pantelleria aveva un ospedale funzionante. Oggi invece abbiamo operativo un semplice Pronto soccorso di una struttura di secondo livello, con tutta una serie di difficoltà amplificate anche da una burocrazia allucinante”.

Il sindaco racconta poi cosa è accaduto sull’isola quando l’unica neurologa in servizio si è dovuta assentare: “Per carità, la professionista è stata male. Però, purtroppo, prima che si è messo in moto un meccanismo di sostituzione sono trascorse fra le tre e le quattro settimane, con un aumento di richieste di visita che è andato ad accavallarsi alle precedenti. Così, quando il nuovo neurologo è arrivato sull’isola la lista d’attesa era talmente lunga che per parlare di soddisfacimento di un diritto sanitario ci sono voluti mesi”.

D’Ancona, inoltre, ricorda che anche a Pantelleria manca un ortopedico fisso. Ne opera soltanto uno, ma per un solo turno settimanale, nel Poliambulatorio dell’isola, per cui per ogni problematica urgente bisogna ricorrere alla terraferma. Lo stesso si verifica per le donne in gravidanza che in assenza di un Punto nascita sono costrette già un mese prima dal parto a raggiungere gli ospedali della Sicilia. Il primo cittadino aggiunge poi che per i casi più seri di qualsiasi patologia opera l’elisoccorso, con un aggravio esponenziale di costi per la Regione.

In questi universo costellato di carenze, però, ci sono anche casi di medici da elogiare, come quello del dottor Massimo Chairott: “Un grande professionista – afferma il sindaco di Pantelleria – che non mi stanco di ringraziare. Venuto a Pantelleria per vacanze si è fermato qui e sta veramente dando una grande mano di aiuto. Ma mi chiedo: ci si può affidare alla disponibilità di un solo professionista?”.

Le strategie della Regione sicliana

Sono cento i medici stranieri reclutati e immessi in servizio o in fase di immissione, grazie al decreto del governatore Schifani per reperire anche all’estero professionalità sanitarie mancanti in Sicilia. La Regione qualche mese fa, davanti alla gravissima carenza di figure professionali, ha emesso un avviso aperto, emanato dal dipartimento di Pianificazione strategica dell’assessorato della Salute, per sopperire alle carenze di personale del sistema sanitario siciliano. Il fabbisogno rilevato dalle aziende è di 1.494 unità. I medici stranieri reclutati sono stati assegnati alle singole Asp che a loro volta adesso faranno gli incarichi di conferimento. La gran parte dei medici andrà a colmare il divario nei Pronto soccorso e nei reparti collegati all’emergenza. Ma ci sono anche incarichi che riguarderanno altri settori come l’Ortopedia e la Pediatria.

“Aver già raggiunto in pochi mesi – ha più volte ribadito il presidente della Regione, Renato Schifani – la quota di cento professionisti provenienti da Paesi extraeuropei che hanno risposto alla nostra chiamata è sicuramente un ottimo risultato. Si tratta di personale con ottime professionalità ed elevate competenze specialistiche. I medici vengono contrattualizzati e immessi in servizio dalle Aziende sanitarie e ospedaliere cui vengono destinati e sono inseriti prevalentemente nei Pronto soccorso, dopo una formazione linguistica e con il supporto logistico dei sindaci dei Comuni in cui si trovano le strutture dove operano. Tutta l’attività di reclutamento è seguita dal dipartimento di Pianificazione strategica che in questi giorni valuterà altre candidature. Il mio Governo sta facendo il possibile per mitigare il problema della carenza dei medici, in attesa dell’entrata in vigore della norma regionale che prevede un’indennità transitoria ai medici da destinare agli ospedali di frontiera e di soluzioni strutturali come l’aumento del numero di accessi ai corsi di laurea in Medicina£.

Le discipline indicate nell’avviso sono Cardiologia, Chirurgia, Gastroenterologia, Ginecologia, Medicina di emergenza, Medicina interna, Ortopedia, Pediatria, Anestesia, Psichiatria, Urologia e Neurologia.

Allo stesso tempo il Governo regionale ha recentemente approvato in Giunta il disegno di legge “Impegni governativi” con cui il Governo risponde ai rilievi effettuati dalla presidenza del Consiglio dei ministri sulle norme del “Collegato” alla legge di Stabilità della Sicilia. Per un gruppo di articoli, impugnati innanzi alla Corte Costituzionale, si propone direttamente l’abrogazione, mentre per altri, sulla base della “leale collaborazione fra lo Stato e la Regione” e “nel rispetto degli impegni assunti dal Governo regionale per superare le ipotesi di incostituzionalità”, viene proposta la modifica. In particolare, il governatore Schifani ha proposto, tra gli altri, la riformulazione di articoli considerati caratterizzanti per il loro valore sociale. Tra questi, la norma che prevede gli incentivi per i medici impiegati in strutture periferiche o di provincia e quella per l’adeguamento tariffario delle strutture riabilitative per disabili psico-fisico sensoriali, per le comunità terapeutiche assistite, per le residenze sanitarie assistenziali e per i centri diurni per soggetti autistici.

Si tratta di un passaggio importante per reperire professionalità sanitarie da inviare urgentemente e principalmente nelle isole minori, dove gli ospedali di secondo livello e i poliambulatori soffrono per una cronica carenza di medici non invogliati a trasferirsi nelle isole perché non incentivati economicamente e costretti a viaggiare anche in condizioni disagiate. In queste “periferie delle periferie” mancano figure professionali di importanza fondamentale come l’ortopedico che a Lipari e Pantelleria è presente soltanto una volta a settimana e come il cardiologo. Il testo del Disegno di legge governativo è stato trasmesso all’Ars per la discussione e l’approvazione definitiva.

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