La matematica non è un’opinione - QdS

La matematica non è un’opinione

Pino Grimaldi

La matematica non è un’opinione

sabato 17 Agosto 2019

V’è da chiedersi se per caso l’afa non abbia giocato un brutto scherzo ad alcuni membri del Senato che a nome loro e del gruppo – Lega – che rappresentano hanno inviato una mozione sottoscritta da tutti i 58 membri, primo firmatario il capo gruppo Massimiliano Romeo, alla Presidenza del Senato, di “sfiducia al Governo presieduto dal Prof. Giuseppe Conte”.
Per carità tutto perfetto a norma dell’art.94 della Costituzione e 161 del Regolamento del Senato (citati nella mozione) e dunque corretto l’atto del Presidente Casellati di convocare i capi gruppo per avere il via libera alla convocazione del Senato per discutere la mozione. Non tale invece per le ragioni espresse in tanto atto istituzionale, né per la non concomitanza di altro atto logico e conseguente se a portare avanti simili iniziative sono persone di – almeno – buon senso.

Le ragioni: tali che Giovanni Spadolini,toscanaccio si, ma il più colto e raffinato intellettuale Presidente del Senato morto di crepacuore quando nel 1994 non fu rieletto dopo due fulgide legislature alla Presidenza di Palazzo Madama per un solo voto soffiatogli da Carlo Scognamiglio, si sarebbe armato di matita blu, segnati errori ed incongruenze, rimandata al mittente la mozione perché lessicamente irricevibile!

Un italiano da terza media, ragioni da asilo infantile, motivazioni di tipo padronale. Nulla del tono, linguaggio, ragioni di persone che in teoria (ma si lo so, solo in teoria) rappresentano nella Camera Alta gli Italiani.

Ed ancora, millantando credito per consensi avuti nelle elezioni Europee e nei sondaggi, non rispondenti alla quantità di popolo che rappresentano con il 17,63%(elezioni 4 marzo 2018) unico il titolo di rappresentanza di cui dispongono che se pur in possibile congrega con gli alleati (traditi) del 4 Marzo rimangono sempre lontani dal quorum minimo per vedere approvata la mozione di sfiducia denominata un tempo di” censura”.
Che peraltro dal ministro dell’interno è stata annunciata urbi et orbi essere indirizzata al prof. Conte da lui sollecitato a dimettersi, e non al Governo come scritto nel testo ufficiale.

Ciò forse – ed è il secondo aspetto che lascia perplessi – perché se uno dei due componenti la maggioranza di governo dice che questi è stato uno emerito schifo s’ha da dire come mai ci sia rimasto tanto, e soprattutto agire in conseguenza affiancando alla mozione le dimissioni irrevocabili (da persone serie, dunque) da tutte le cariche istituzionali comunque rivestite da membri firmatari, primo fra tutti il ministro accusatore, perché parti di una delle due gambe del governo.

Poiché nulla di quanto detto è accaduto, a prescindere da calendarizzazioni e parlamentarizzazioni (neologismi che eccitano i lettori !) si può ragionevolmente pensare che non si sono fatti bene i conti per carenze culturali matematiche e comunque non appare cosa seria. E se non mettesse a repentaglio molte cose nel Paese e fuori, si potrebbe definirlo: evento balneare, con papello da festa della matricola.
Ridicolo? Nulla in contrario.

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