Operazione Villaggio Santa Rosalia: i nomi degli arrestati

Uno “Stato Ombra” mafioso, ecco chi sono gli arrestati dell’operazione Villaggio Santa Rosalia

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Uno “Stato Ombra” mafioso, ecco chi sono gli arrestati dell’operazione Villaggio Santa Rosalia

Roberto Greco  |
martedì 27 Giugno 2023

Controllo locale, assistenza, appalti, controllo delle forniture, estorsioni e appalti in un mix criminale sotto il controllo della famiglia mafiosa. I dettagli del blitz antimafia a Palermo.

Eseguita questa mattina dai finanzieri del Comando Provinciale di Palermo un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal dottor Walter Turturici, giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Palermo su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia. L’operazione, denominata “Villaggio Santa Rosalia” ha permesso di disarticolare la consorteria mafiosa il cui controllo del territorio si è dimostrato essere organizzato e capillare: ecco i dettagli del blitz e le accuse nei confronti degli arrestati e degli indagati.

Per l’esecuzione del provvedimento sono stati impiegati 220 militari della Guardia di Finanza, in forza ai Reparti di Palermo, Caltanissetta, Agrigento, Siracusa e Trapani, e sono ancora in corso numerose perquisizioni nei luoghi nella disponibilità degli indagati. Le indagini sono state condotte dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo – G.I.C.O., con l’ausilio della Polizia Penitenziaria della casa circondariale “A. Lorusso – Pagliarelli”.

Operazione Villaggio Santa Rosalia, i nomi degli arrestati e indagati

Si tratta di Abbate Luigi (cl. 1995), Abbate Luigi (cl. 1998), Accardi Fabrizio, Adelfio Vincenzo, Algozzino Giacomo, Ballotta Carmelo, Barbera Roberto, Bruno Gianluca, Cancemi Carmelo Emanuele, Cancemi Francesco, Cancemi Giovanni, Cardinale Morris Morgan, Cizza Damiano, Corsaro Vincenzo, D’Alessandro Vanessa, Se Simone Luigi, Dolcemascolo Antonino, Falletta Angelo, Ferdico Andrea, Ferrante Andrea, Fiorentino Marianna, Fiorentino Simone, Galante Giuseppe, Giannotta Gianpiero, Grillo Giovanni, Iemolo Francesco, La Barbera Rosario, La Rosa Piero, La Terra Pirrè Gianbattista, Leale Rosaria, Lombardo Emanuela, Lombardo Vito, Maggio Pietro, Maniscalco Antonino, Maniscalco Francesco, Maniscalco Paolo, Maniscalco Silvestre, Manno Federico, Manno Rosario, Marino Leonardo, Massaro Antonio, Mazzè Massimo, Miceli Alessandro, Molè Giovanbattista alias Gianbattista alias G. Battista, Moscatello serafino, Nicolò Andrea, Pillitteri Giovanni, Pipitone Aldo, Pipitone Antonino, Priolo Orsolina, Rubino Salvatore, Sanfilippo Maurizio, Santoro Alessandro, Santoro Natale, Sorrentino Salvatore, Sorrentino Gaetano, Sorrentino Vincenzo, Spanò Giovanni, Sparla Vincenzo, Stella Angelo, Tomasino Christian, Trifirò Francesco e Zucco Francesco.

L’ombra della mafia nell’economia, le accuse

I reati contestati agli indagati dell’operazione Villaggio Santa Rosalia Salvatore Sorrentino, Vincenzo Sorrentino, Leonardo Ferrante Andrea Marino, Giovanni Cancemi, Emanuela Lombardo, Roberto Barbera, Alessandro Miceli, Maurizio Sanfilippo e Pietro Maggio riguardano il delitto previsto dall’art. 416bis, ossia di aver fatto parte dell’organizzazione mafiosa Cosa Nostra nella sua articolazione territoriale corrispondente al mandamento cittadino di Pagliarelli, famiglia del Villaggio Santa Rosalia.

In particolare a Salvatore Sorrentino è contestata la “promozione, direzione e organizzazione di attività illecite, in concorso e unitamente ad altre numerose persone (…) e per essersi avvalso della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento ed omertà che ne deriva, per commettere delitti contro la libertà personale e il patrimonio, per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione, o comunque, il controllo di attività economiche e di appalti, per realizzare profitti e vantaggi ingiusti per sé e gli altri”, si legge nell’ordinanza emessa dal Gip sull’operazione al Villaggio Santa Rosalia, oltre all’aver “diretto dal carcere (…) l’organizzazione mafiosa Cosa Nostra nel territorio Villaggio Santa Rosalia nel ruolo di capo famiglia, individuando di volta in volta gli uomini da considerare più affidabili per la gestione degli affari della famiglia mafiosa nel periodo della sua assenza, segnatamente il figlio Vincenzo Sorrentino e il factotum Leonardo Marino”.

Chi è Salvatore Sorrentino

Salvatore Sorrentino, sulla base delle indagini realizzate nell’ambito dell’operazione del Villaggio Santa Rosalia, è uno degli uomini d’onore più influenti all’interno di Cosa Nostra palermitana, tant’è che, nonostante lo stato detentivo cui è stato sottoposto, ha continuato a gestire il territorio con un atteggiamento, definito dal gip “protervamente ed irriducibilmente mafioso”.

L’operato realizzato dal Sorrentino Salvatore ha permesso di realizzare un vero e proprio giogo sul territorio, controllando diverse attività economiche, anche di piccolo conto come quella della vendita ambulante del pane, di realizzare un monopolio nel settore della fornitura di fiori, al fine di controllarne la vendita, a favore di imprese legate al clan stiddaro Carbonaro-Dominante di Vittoria (RG) oltre a gestire le autorizzazioni per l’apertura di nuove attività, la realizzazione di affari di tipo immobiliare e assumendo una posizione predominante nel settore edile e del movimento terra creando una vera e propria, scrive il Gip, “articolazione imprenditoriale del mandamento di Pagliarelli”.

Il controllo del territorio operato ha peraltro creato un vero e proprio “Stato ombra” sul territorio, gestendo l’ordine pubblico, le controversie, un’attività di sostegno economico e di concessione di prestiti, anche senza interessi, a soggetti in difficoltà. L’operazione ha inoltre disarticolato una fitta rete di estorsioni finalizzate al mantenimento dei detenuti e delle loro famiglia e uno strutturato traffico di droga e la relativa rotta di approvvigionamento con la Calabria.

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