Regione, sui conti, tutti contro il Governatore - QdS

Regione, sui conti, tutti contro il Governatore

redazione

Regione, sui conti, tutti contro il Governatore

giovedì 24 Ottobre 2019

Non soltanto le opposizioni, che secondo Musumeci hanno dato "spettacolo", ma persino Micciché. Il Pd chiede le dimissioni del Presidente della Regione. Il M5s, "Un trattato sul nulla". Fava, "Basta furbizie, Rating Ba1 dal 2013". Nuovo debito da 96 milioni con l'Inps

Il dibattito sul bilancio nel Parlamento siciliano, protrattosi per quasi cinque ore, ha confermato le fortissime difficoltà del governo di Nello Musumeci sotto il profilo politico.

Oltre agli attacchi dell’opposizione e in particolare del Pd che ha chiesto le dimissioni del Governatore per come la sua Amministrazione ha tenuto i conti – la situazione finanziaria della Regione è gravissima, con un disavanzo di oltre sette miliardi di euro e debiti fuori bilancio che continuano a saltar fuori – l’andamento del dibattito ha confermato anche i rapporti tesissimi tra Musumeci e quello che finora era stato il suo principale sponsor, ossia il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè.

Scontro frontale tra Micciché e Musumeci

Dopo un siparietto su populismo e demagogia da parte di Miccichè che, davanti ai cronisti, ha attaccato il Governatore sui vitalizi, a Musumeci che in aula ha parlato di “veleno contro il governo” bollando come “spettacolo indecoroso” le osservazioni dal pulpito fatte dal M5s e Pd, Miccichè ha risposto: “Mi sembra di avere assistito a un dibattito sulle finanza della Regione; è prassi di questa presidenza lasciare la parola, con garbo, a chi interviene in aula e sarei intervenuto davanti a fatti di maleducazione o a interventi fuori tema, ma non mi risulta che ciò sia accaduto”.

“Fino a oggi credo di avere garantito lo svolgimento imparziale di quest’aula e continuerò a fare così”, ha poi detto Miccichè, replicando a Musumeci, che poco prima lo aveva invitato a “scindere il suo ruolo di garante delle parti da quello di coordinatore del suo partito”.

“Sono ‘irricattabile’ anche io – ha avvertito Micciche’ rivolgendosi al presidente della Regione – Il mio compito è quello di essere garante e non di favorire la maggioranza, che in tutti i Parlamenti si difende da sola”.

Impossibile approvare la Finanziaria entro fine dicembre

Così non è stato, anche perché quanto comunicato da Musumeci all’aula è stato molto grave: “Stiamo lavorando alla prossima sessione di bilancio, ma come comprenderebbero anche le pietre, si dovrà fare ricorso per 60 giorni all’esercizio provvisorio”.

E questo perché, dopo la parifica del rendiconto 2018 da parte della Corte dei conti, prevista il 13 dicembre, “ci sarà il voto sull’assestamento di bilancio e poi quello sul rendiconto”.

Impossibile, dunque, approvare la manovra finanziaria entro fine dicembre.

Il Pd, “Nello Musumeci è inadeguato, si dimetta”

Così il capogruppo del Pd all’Ars, Giuseppe Lupo, rivolgendosi al governatore della Sicilia Nello Musumeci, l’ha attaccato duramente, chiedendone le immediate dimissioni: “Se non se la sente di avanzare proposte lei ha il dovere di dimettersi, liberi la Sicilia e andiamo a nuove elezioni”.

“Il presidente Musumeci – ha aggiunto il dem Antonello Cracolici – ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza. Ha continuato a scaricare la colpa sugli altri raccontando la favola del lupo cattivo, ma ormai non ci crede più neppure Cappuccetto rosso”.

E rispondendo al Governatore che, attribuendo il disavanzo al governo Crocetta, aveva detto “porto la croce”, Nello Di Pasquale (Pd), ha risposto: “La croce non la porta lei, la croce la portano i siciliani per ogni giorno che lei rimane in quella poltrona”.

Il M5s, “La relazione di Musumeci un trattato sul nulla”

Francesco Cappello, capogruppo del Movimento 5 stelle all’Ars, ha definito la relazione di Musumeci “Un lungo, estenuante trattato sul nulla”.

“Basta – ha aggiunto – col rifugiarsi sotto l’ ombrellone delle responsabilità da attribuire ai precedenti governi. La verità è che il governo Musumeci non sa dove andare a parare. Quali sono le azioni che ha in programma? Cosa possiamo andare a raccontare agli anziani, ai disoccupati, ai giovani con la valigia in mano, pronti a lasciare la Sicilia in cerca di un futuro, ai turisti, al cospetto dei quali, abbiamo perso la faccia, a causa della montagne di rifiuti che li accolgono nelle nostre città? Nulla, assolutamente nulla”.

“L’unico successo di cui Musumeci va orgoglioso – ha concluso Cappello – è avere lanciato lo stemma della Regione nello spazio. Ricordiamo al Presidente che i siciliani aspettano con ansia il suo primo successo sulla terra”.

Fava il rating Ba1 la Regione lo mantiene dal 2013

Attacco frontale a Musumeci anche dal presidente della Commissione regionale antimafia Claudio Fava, secondo il quale “spacciare il rating Ba1 della Moody’s come un premio o un salvacondotto per la Regione Siciliana, tacendo che quel bollino, sempre lo stesso dal 2013, ci confina in zona retrocessione (highly speculative…), è un modo furbo e reticente per affrontare il disavanzo”.

“La sua relazione – ha aggiunto – non serve a dissipare i dubbi: lei deve dire cosa il suo governo intenda fare in modo strutturale. Ci aspettavamo proposte e misure concrete, da un censimento delle partecipate regionali per capire quali liquidare a una spending review vera, capace di tagliare la ricostruzione dei borghi fascisti e le spese per le fiere equine a Militello. Sono arrivate solo parole autoassolutorie”.

Di Mauro, l’Inps batte cassa e vuole 96 milioni

Per aggiungere al bianco lo splendore, tra i debiti fuori bilancio che il governo Musumeci ha inserito in un disegno di legge trasmesso all’Ars e all’esame della commissione Bilancio, c’è una voce pari a ben 96 milioni di euro chiesti dall’Inps per obbligazioni non versate dalla Regione.

A rivelare l’ammontare del debito con l’Inps è stato il deputato Giovanni Di Mauro, intervenendo in aula durante il dibattito sulla situazione finanziaria della Regione.

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