A seguito delle indagini, l’accusa dichiara che "i promotori dell’associazione hanno svolto un vero e proprio ruolo di scouting della clientela" in varie zone d'Italia
Nel corso di una complessa operazione eseguita questa mattina (giovedì 30 gennaio) dalla Guardia di Finanza, sono state fermate 7 persone con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al reato di falso. Il tutto, rientra nell’inchiesta coordinata dalla Procura distrettuale di Potenza nella quale sono indagati oltre 100 beneficiari di titoli di studio e abilitazioni professionali del tutto falsi.
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Il caso, come sottolineato dall’accusa, coinvolge diverse regioni italiane, tra cui la Sicilia. Insieme all’Isola, finiti nel filone dell’inchiesta di Potenza anche persone con residenza – oltre che in Basilicata – anche in Lombardia, Toscana, Emilia-Romagna, Campania.
Abilitazioni e titoli di studio falsi. Le accuse a 7 soggetti
A seguito delle indagini, l’accusa dichiara che “i promotori dell’associazione hanno svolto un vero e proprio ruolo di scouting della clientela” in sei regioni. Queste – come riportato dalle autorità – sono Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Sicilia e Basilicata. Il tutto, “intrattenendo rapporti con altri istituti formativi” che operano nel Potentino e in provincia di Napoli, gestiti da correi”. – affermano gli inquirenti.
In questo modo dunque, venivano assicurati ai richiedenti dei certificati e delle qualifiche professionali totalmente false, ma riconosciute e regolarmente valide sia in Italia che in Europa. Nello specifico, ad essere coinvolte erano quelle specializzazioni “in ambito informatico, in ambito universitario e in ambito sanitario” – afferma l’accusa. In sintesi, secondo quanto emerso, qualcuno si sostituiva agli studenti indicati al momento della prova d’esame.