"Basta botti in città": il tweet di Rita Dalla Chiesa. Ecco i messaggi della criminalità

“Basta botti a mezzanotte”: il tweet di Rita Dalla Chiesa. Messaggi della criminalità dalla Sicilia a Milano

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“Basta botti a mezzanotte”: il tweet di Rita Dalla Chiesa. Messaggi della criminalità dalla Sicilia a Milano

Redazione  |
sabato 19 Novembre 2022

La deputata azzurra accende i riflettori su un fenomeno sempre più diffuso. I fuochi d'artificio modo per comunicare tra bande. Il caso degli spari in contemporanea a Palermo e Ostia

“E come tutte le sere, a Roma, a mezzanotte in punto sparano i fuochi di artificio. Mi hanno spiegato che sono messaggi in codice per qualche detenuto…”. Un tweet di Rita Dalla Chiesa riaccende i riflettori su un fenomeno sempre più diffuso e che coinvolge le principali città italiane e non solo quelle del Centro-Sud come molti pensano. Le risposte al tweet della deputata di Forza Italia lo dimostrano. “Davanti a San Vittore (Milano, ndr) succede una volta alla settimana, a mezzanotte, poi si sentono applausi dall’interno del carcere. Non possono che essere compleanni o anniversari”. “A Pescara li fanno per avvertire che è arrivata la roba”.

Il significato dei fuochi d’artificio a mezzanotte

Il fenomeno dei fuochi d’artificio sparati a tarda sera è sempre più diffuso. A Ostia, per esempio, non si è fermato nemmeno quando le restrizioni per la pandemia erano più rigorose. In una recente intervista di Canale Dieci, Gianpiero Cioffredi, presidente dell’Osservatorio tecnico scientifico per la sicurezza e la legalità della Regione Lazio ha spiegato cosa significano i fuochi d’artificio nel linguaggio criminale. “I fuochi rappresentano l’arrivo di un carico di droga – ha detto -. Possono rappresentare il festeggiamento per la scarcerazione di un affiliato a un clan, o possono anche rappresentare l’avvertimento di un attentato che ci sarà di lì a breve. Se non ci sono feste padronali, i fuochi pirotecnici rappresentano una grammatica della criminalità organizzata”.

La coincidenza dei casi a Ostia e Palermo

Poco più di un anno fa avvenne una strana coincidenza. In contemporanea, alle 19, davanti al carcere Ucciardone a Palermo e nel cielo di Ostia, erano apparsi una serie di fuochi d’artificio. Non c’era alcuna ricorrenza o festa che giustificasse gli episodi. “Resta un’ipotesi, quella dei segnali mafiosi, dei codici per inviarsi i messaggi”, aveva segnalato Maricetta Tirrito, portavoce del Cogi, il Comitato collaboratori di Giustizia.

I fuochi d’artificio a Catania

Nei mesi scorsi, sui fuochi d’artificio illegali a Catania l’allora capogruppo di M5s in Commissione Giustizia alla Camera Eugenio Saitta, aveva presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno. “C’è ormai una preoccupante escalation in città – dice Saitta – e i fuochi vengono esplosi sia nelle aree periferiche sia in quelle più centrali, come piazza Bellini, con il rischio di creare danni sia alle persone sia ai beni architettonici di grandissimo pregio. Questi episodi sono inquietanti e fanno presagire delle ombre criminali dietro questi episodi avvenuti anche in altre città come Napoli e Bari”.

E ancora: “Spesso i fuochi pirotecnici vengono utilizzati per festeggiare noti pregiudicati o come segnale in codice delle organizzazioni criminali e l’accensione di fuochi d’artificio costituisce, infatti, un tipo di comunicazione adottata dai narcotrafficanti e dalle organizzazioni criminali per segnalare, agli affiliati, l’arrivo degli stupefacenti. Occorre quindi – ha aggiunto Saitta – una concertazione tra le amministrazioni e le istituzioni per un piano straordinario di controllo del territorio nelle zone interessate da tali preoccupanti episodi. Ho chiesto di monitorare il fenomeno ai colleghi della Commissione Antimafia. Catania non può essere ostaggio di questi episodi”. 

Fuochi d’artificio a Siracusa

Stesso fenomeno anche a Siracusa, tanto che lo scorso anno l’assessore comunale alla Cultura, Fabio Granata, aveva scritto al prefetto, Giusi Scaduto, con cui chiedeva la convocazione di un Comitato ordine pubblico. Anche secondo Granata, i fuochi d’artificio nascondono dei messaggi cifrati tra gli appartenenti a bande criminali. “Ma l’effetto più grave è il senso di impunità e di mancanza di ogni regola che viene percepito dai cittadini verso una pratica collegata, nella maggioranza dei casi, a festeggiamenti cifrati da parte della criminalità organizzata o minore”.

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